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Assolombarda: dopo la schiscetta in mostra il debutto “verde” della Gazzetta dello sport

Nuova mostra per il progetto “Forse non tutti sanno che...” di Assolombarda nella sede milanese di via Pantano: è il primo numero della Gazzetta dello sport, datato 3 aprile 1896.
Il primo numero della Gazzetta dello Sport
Il primo numero della Gazzetta dello Sport

E dopo la schiscetta inventata a Nova Milanese dalla Caimi Brevetti, tocca alla “Rosa”. Anzi, no, alla “Verde”: perché così era in origine il più noto quotidiano sportivo italiano: quattro pagine e con una particolare attenzione al ciclismo, appare così il primo numero della Gazzetta dello Sport, datato 3 aprile 1896, in mostra per un mese nell’ingresso della sede di Assolombarda in via Pantano 9, a Milano.

L’iniziativa rientra nel progetto “Forse non tutti sanno che…” di Assolombarda che prevede l’esposizione all’interno dell’associazione di un oggetto iconico dell’industria e della cultura italiana che ha contribuito a rendere il made in Italy celebre nel mondo.

«La Gazzetta dello Sport rappresenta un oggetto di culto, simbolo della storia sportiva italiana nel mondo. Ospitare in Assolombarda, la casa degli imprenditori, il primo numero della Gazzetta significa raccontare un pezzo importante della nostra storia industriale e culturale che ha caratterizzato la ricostruzione nel Dopoguerra e il percorso verso il boom economico del Paese – ha dichiarato Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda -. Con il progetto “Forse non tutti sanno che…” vogliamo dare testimonianza della grande capacità di innovare delle nostre imprese, valorizzando le eccellenze del territorio e i protagonisti che le hanno ideate e realizzate».


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Dal 1896 la lettura della Gazzetta rappresenta un rito per gli amanti dello sport che, a casa o al bar, davanti al giornale aprono dibattiti in compagnia di amici e colleghi. Ma forse non tutti sanno che, 122 anni fa, la carta utilizzata era verde e riportava come sottotitoli Il Ciclista e La Tripletta, giornali dai quali nacque la Gazzetta e che sottolineano l’indissolubile legame tra il giornale ed il ciclismo, consolidato nel 1909 con la nascita del Giro d’Italia. Il primo numero usciva il lunedì e il venerdì e costava 5 centesimi di lire. Dava spazio, nelle sue quattro pagine, a sport come ad esempio l’alpinismo, il canottaggio, la ginnastica e l’ippica. Queste sono solo alcune delle curiosità che si nascondono tra le fitte righe di uno degli oggetti che più contraddistinguono la cultura italiana.

La Gazzetta dello Sport è ospitata all’interno di un altro simbolo del made in Italy: una teca Goppion, azienda fornitrice dei principali allestimenti museali del mondo. Nelle vetrine Goppion sono conservati ed esposti moltissimi capolavori tra cui la Gioconda, l’Uomo Vitruviano, i Gioielli della Corona d’Inghilterra, i Rotoli del Mar Morto, diverse copie della Magna Carta, due dei tre originali della Costituzione Italiana, il Messia di Stradivari e il cavallo di Napoleone.