Carate Brianza: l’azienda fa lavorare il 25 aprile e l’1 maggio, i sindacati insorgono alla Cosmelux

Posizione forte delle rappresentanze sindacali dopo la decisione della Cosmelux di Carate Brianza di non sospendere il lavoro il 25 aprile e l'1 Maggio.
Cosmelux
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Posizione forte quella delle rappresentanze sindacali dopo la decisione dei vertici della Cosmelux di Carate Brianza di non sospendere l’attività lavorativa nei giorni del 25 aprile e del Primo Maggio. A diramare una nota nella mattinata di mercoledì sono state le sigle Felsa Cisl Lombardia (Federazione lavoratori somministratori autonomi e atipici) nella persona di Davide Lagrivanese e per la Fim Cisl Mbl Pier Angelo Arnoldi.

Carate Brianza: l’azienda fa lavorare il 25 aprile e l’1 maggio, il comunicato dei sindacati

Le associazioni di categoria hanno, così, espresso disaccordo circa la scelta dell’azienda con sede al civico 40 di via Rivera, specializzata nella produzione di rivestimenti esterni dei prodotti del packaging per la cosmetica, di far lavorare i propri dipendenti nel giorno della festa nazionale della Liberazione e nel giorno della festa dedicata ai lavoratori.

«Alla Cosmelux – si legge nel comunicato stampa – le festività civili e religiose non esistono! Per l’ennesima volta, nonostante il tentativo di confronto, la direzione aziendale della ditta farà lavorare i suoi 250 dipendenti, tra diretti e somministrati, nelle festività del 25 Aprile e del Primo Maggio. Le festività verranno spostate ad altra data, motivando il tutto con aspetti produttivi, ma resta fermo il fatto che questo atteggiamento è grave e lesivo dei diritti fondamentali di lavoratori e delle lavoratrici che nelle giornate di festività hanno il diritto di stare con le famiglie. Il 25 Aprile e il Primo Maggio si sta a casa».

Carate Brianza: l’azienda fa lavorare il 25 aprile e l’1 maggio, l’ad Broggiato parla di decisione presa dopo sondaggio tra i lavoratori

L’azienda ha voluto chiarire le ragioni della decisione tramite l’amministratore delegato Giovanni Broggiato: «Relativamente al Primo Maggio – ha spiegato l’Ad – è stato diramato un sondaggio anonimo proprio perché nessuno si sentisse condizionato, ma esprimesse liberamente la propria posizione circa la possibilità di lavorare e di fare, invece, pausa il 3 maggio , potendo avere, così, una pausa maggiore per stare con le proprie famiglie. L’esito del questionario ha visto il 70 per cento dei lavoratori favorevoli. Possiamo anche considerare il fatto che è prevista una maggiorazione del 10 per cento come stipendio. Nell’elaborazione del sondaggio, chiaramente non abbiamo fatto distinzioni fra maschi e femme perché non ci sembra corretto tale differenziazione. Non c’è stato, invece, il tempo per fare la medesima cosa con il 25 aprile. Tuttavia, molti si erano organizzati per recuperare il festivo il giorno dopo. Chiaramente, a fronte di necessità motivate, c’è chi ha presentato diverse richieste e, in taluni casi, sono state accolte. L’azienda deve anche tenere conto di un ciclo produttivo e di cosa possa significare tenere ferme le macchine. Pensiamo di aver, comunque, dimostrato flessibilità e attenzione alle maestranze». In aggiunta alla nota la Fim Cisl ha chiesto anche un intervento dell’amministrazione comunale e dell’ispettorato del lavoro «perché le festività sono tali e se succede qualche evento di infortunio può essere collegato anche allo stress. Non è la prima volta che ciò succede se le festività cadono in settimana. Non ci risulta che il sondaggio fosse totalmente anonimo perché è stato veicolato tramite mail».