Trenord, in Brianza treni in ritardo da quasi un anno: i numeri del bonus regionale

Indagine sul bonus regionale in caso di standard pessimi: il servizio dei treni per i pendolari in un anno è costantemente peggiorato. Lo dicono i numeri: il record va alla Milano-Lecco via Carnate con 10 mesi di disservizio su 12.
pendolari a Lissone venerdì mattina
pendolari a Lissone venerdì mattina Paola Farina

Se si prendono in considerazioni gli ultimi 12 mesi di bonus – lo sconto del 30% dell’abbonamento mensile riservato da Trenord alle linee che non raggiungono lo standard minimo di affidabilità previsto nel contratto di servizio – emerge lampante un dato: il servizio dei treni per i pendolari in un anno è costantemente peggiorato.

Lo dicono i numeri, ovvero le volte in cui è scattato il bonus . Se a novembre dello scorso anno solo due linee sono state poco performanti (il bonus scattato a novembre riguarda gli standard del servizio riferiti al mese di agosto, e così via per tutti i mesi successivi, ndr), quest’anno le tratte che non funzionano a dovere sono costantemente in aumento. Il record va alla Milano-Lecco via Carnate con 10 mesi di disservizio su 12; seguono la S11 (Como-Seregno-Milano) e la Bergamo-Milano via Carnate con 9 mensilità da bollino nero; sul terzo gradino del podio in questa speciale classifica degli orrori la Asso-Seveso-Milano con 7 mesi da incubo.

Numeri che dimostrano la debacle di Trenord, una società che ha un nuovo management ma che è alle prese con una difficile gestione societaria: prima il divorzio annunciato dal governatore Attilio Fontana da Fs, poi il ritorno di fiamma con Ferrovie dello Stato, sancito dall’annuncio che Trenord (50% controllata da Fnm e quindi dalla Regione, 50% da Fs) sarebbe continuata a esistere così come è. Anzi, Trenitalia sarebbe arrivata in aiuto della sorellina lombarda con 9 treni e 20 macchinisti. I convogli entreranno in servizio da questo mese. E ce n’è enormemente bisogno perché il servizio langue.

È una settimana decisamente contrastante quella vissuta dalle migliaia di pendolari brianzoli che può essere riassunta cosi: “Più sicurezza su treni rotti, sovraffollati in ritardo”. Un motivo per sorridere, a tanta desolazione, c’è. Anche se si tratta al momento ancora di pie intenzioni, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha mandato una lettera al ministro dell’Interno Matteo Salvini, segnalando quali linee ferroviarie fossero meritevoli di maggiore sicurezza. Una richiesta che “il Capitano” aveva avanzato nei giorni scorsi durante il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza.

«Sono la S9 Saronno-Albairate; la S7 Milano-Monza-Molteno-Lecco; la Milano Porta Genova-Mortara; la Bergamo-Treviglio e la Milano-Carnate-Lecco» ha elencato Fontana. Salvini ha detto di voler organizzare dei pattuglioni di uomini e donne in divisa per garantire più sicurezza. E nell’elenco delle linee nere stilato da Pirellone e Trenord sono finite anche due tratte che fanno scalo nel nord della Brianza: la S9 (tappa a Seregno) e la S7 (il Besanino).

Gli agenti in divisa si andrebbero ad aggiungere alle guardie giurate attivate nei mesi scorsi. Una notizia che non può bastare a mitigare lo stato d’animo dei pendolari, che hanno vissuto una delle settimane più complicate degli ultimi mesi. Sembra proprio che il servizio scadente offerto da Trenord non abbia fondo, visto che le vette di disservizi raggiungono sempre nuovi picchi. Come giovedì e venerdì quando ritardi e cancellazioni di corse al mattino hanno avuto conseguenza l’affollamento oltre i limiti di sicurezza di alcune stazioni. Il caso più grave è avvenuto a Lissone dove il primo treno utile arrivato sulla banchina, giù affollato e quasi pieno, è stato preso d’assalto dalle centinaia di persone a terra. Solo una minima parte è riuscita a salire a bordo delle vetture, il resto ha dovuto aspettare le corse successive.