Sindacati degli ospedali di Monza e Desio in stato di agitazione per carenze di personale, l’azienda: «Decisione unilatelare»

Tensione tra organizzazioni sindacali e direzione dell’Asst Monza: i sindacati hanno avviato uno stato di agitazione e proclamato uno sciopero per ottobre negli ospedali di Monza e Desio per denunciare carenze di personale. L’azienda parla di “decisione unilaterale, nonostante la disponibilità dimostrata”.
Monza ospedale San Gerardo
Monza ospedale San Gerardo Fabrizio Radaelli

Uno stato di agitazione avviato nel mese di giugno e che culminerà nello sciopero unitario proclamato per il 4 ottobre dai dipendenti dell’Asst Monza negli ospedali di Monza e Desio per denunciare carenze negli organici del personale infermieristico, di operatori sanitari e tecnico amministrativo e il rischio di condizioni di lavoro che non aiuterebbero a garantire servizi sanitari di qualità.

Le sigle sindacali, rappresentate nella Rsu aziendale, hanno promosso una mobilitazione che vede, per la prima volta, tutte le organizzazioni impegnate in modo unitario, con due obiettivi: “Tutelare i diritti e le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Asst Monza e difendere il diritto di tutti i cittadini di poter accedere ad una servizio sanitario dignitoso”, hanno fatto sapere i sindacati.

Per questo la richiesta all’azienda di un piano triennale di assunzioni, in aggiunta alla sostituzione del personale in uscita, che preveda almeno 80 infermieri, 100 operatori sociosanitari e 50 persone tra tecnici, assistenti sociali, educatori e personale amministrativo. “E un confronto con la direzione per definire un progetto complessivo di gestione organizzativa del personale che preveda i criteri di priorità per assegnare i nuovi assunti e per procedere ad eventuali spostamenti tra diverse unità operative”, specificano.

“Nell’apprendere con dispiacere della decisione delle OOSS, è altresì sorprendente che si accusi la direzione di mancata volontà di confronto – risponde il direttore generale della Asst di Monza Mario Alparone, che aveva tentato più volte la mediazione, anche davanti al Prefetto di Monza, Patrizia Palmisani – Va infatti evidenziato che la decisione unilaterale di interrompere la discussione è delle associazioni sindacali non della direzione”.

La direzione dell’Asst sottolinea che si sono tenuti 11 incontri tra le parti in meno di sei mesi e rimarca che lo stato di agitazione è stato attivato “nonostante l’ampia disponibilità dimostrata alle OOSS in termini di occasioni di confronto già nei giorni immediatamente successivi all’incontro tenutosi il 3 giugno, sul tema delle presunte carenze di personale, incontro peraltro preceduto dall’invio di ampia informativa sui dati del personale (turn over, assorbimenti)”. Come pure nel tentativo di conciliazione del 12 giugno in Prefettura “con ulteriore integrazione di dati (ferie, straordinari)”.

“Nonostante la nostra disponibilità a riprendere la discussione, i sindacati hanno deciso unilateralmente di interrompere i colloqui e i tentativi di mediazione, arrivando allo sciopero. Una dimostrazione di mancanza di volontà costruttiva”, conclude Alparone.