Pasticcio Cascina San Fedele: la Nuova artistica Monza rimane senza casa

La società Nam che promuove la ginnastica artistica utilizzava Cascina San Fedele, in gestione alla Fidal con una convenzione firmata dall’amministrazione comunale, Consorzio Villa reale e parco di Monza e la stessa federazione. Ma è scaduta.
Parco di Monza Cascina San Fedele - foto d’archivio
Parco di Monza Cascina San Fedele – foto d’archivio Radaelli Fabrizio

Da più di due mesi i tesserati della società sportiva Nuova artistica Monza, l’unica a proporre in città anche ginnastica artistica maschile, sono in difficoltà. Fino a maggio venivano utilizzati gli spazi di cascina San Fedele nel parco, in gestione alla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) con una convenzione firmata dall’amministrazione comunale, Consorzio Villa reale e parco di Monza e la stessa Fidal.

«Poi a settembre, quando le iscrizioni per il nuovo anno erano già avviate e dopo che avevamo preparato la campagna informazione puntando proprio sulla cascina San Fedele, dagli uffici comunali ci hanno fatto sapere che non avremmo più potuto usufruire di quegli spazi», ha spiegato Francesca Sala, della Nuova artistica Monza.

La società nata a dicembre del 2019 era riuscita in due anni, e nonostante la pandemia, a tesserare settanta iscritti: «Ora non c’è più nessuno, ho dovuto anche allontanare i dieci allenatori che collaboravano con noi. La mancata conferma di cascina San Fedele ha comportato una perdita di circa 5mila euro al mese. La stagione invernale è ormai perduta, speriamo di riuscire a trovare un’altra sistemazione in tempo per poter ricominciare gli allenamenti la prossima primavera».

Stando a quanto precisato dall’assessore allo Sport Andrea Arbizzoni, la nuova convenzione stipulata da Fidal valida fino a maggio 2022, è stata ratificata solo nelle ultime settimane.

«Era quindi impossibile che la Federazione concedesse gli spazi di cascina San Fedele prima di avere la certezza che sarebbero stati di nuovo disponibili. E questo Fidal lo sapeva già a maggio. Mi stupisce quindi che non ci sia stata un’adeguata comunicazione tra la Federazione e la NaM – aggiunge l’assessore – Gli uffici non hanno alcuna colpa hanno solo preteso che venissero rispettate le regole . Il nostro interlocutore è sempre stato Fidal che ha firmato la convenzione. NaM avrebbe dovuto chiedere chiarimento a Fidal e non al Comune».

Resta ora la difficoltà in cui si trova la società, che per tutta l’estate ha gestito il camp estivo alla Boscherona.

«Avevamo già previsto diverse attività da svolgere al parco della Boscherona, dalla festa di Halloween a carnevale. Non abbiamo fatto e non faremo nulla. Come società sportiva non possiamo giustificare attività extra se non risulta alcuna attività istituzionale. Questo stop forzato per noi è un danno enorme – ha aggiunto Francesca Sala – Quando abbiamo chiesto agli uffici comunali un’alternativa non ci è stata data alcuna soluzione».

«Avrebbero dovuto partecipare ai bandi per l’assegnazione delle palestre, come tutti», replica Arbizzoni.

Una soluzione temporanea, comunicata anche sui social, è alla scuola Raiberti.