Paderno, arrestati in tre per il sequestro dell’agente immobiliare che li aveva truffati

Tre uomini, padre e due figli, sono stati arrestati a Paderno Dugnano per sequestro di persona: avevano rapito l’agente immobiliare che li aveva truffati. E che è stato denunciato per truffa: le indagini nei suoi confronti continuano.
carabinieri
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Hanno sequestrato l’agente immobiliare che li aveva truffati. Per questo, sono finiti in carcere. La vendetta è costata cara a un padre di famiglia di 58 anni e i suoi due figli di 30 e 25 anni. Sono stati i carabinieri di Paderno Dugnano a intervenire, su richiesta della vittima del sequestro. Secondo quanto ricostruito dai militari, il padre e i due figli, tutti e tre di Gerenzano, erano molto arrabbiati con l’agente immobiliare, un uomo di 36 anni di Paderno Dugnano, che li aveva truffati. Praticamente, era riuscito ad ottenere da loro 450 euro di caparra, senza però procurare loro la casa in affitto, come invece era stato definito dagli accordi.

I tre l’hanno attirato con una scusa e lo hanno rinchiuso in un furgone di proprietà della famiglia. Gli hanno portato via portafoglio, fede nuziale e cellulare , dicendo che lo avrebbero liberato solo se lui avesse restituito i soldi. Hanno poi chiamato la moglie minacciandola di non farle rivedere più il marito.
La donna, spaventata, ha avvertito i carabinieri di Paderno Dugnano e, d’intesa con i militari, è riuscita a ottenere qualche informazione sul luogo in cui il marito era tenuto sequestrato.

Il blitz delle forze dell’ordine è scattato giovedì, all’esterno della stazione ferroviaria di Saronno. Il 36enne è stato trovato dai carabinieri nel furgone parcheggiato e liberato. I tre sequestratori sono stati arrestati per sequestro di persona. Anche l’agente immobiliare, però, è finito nei guai. I carabinieri lo hanno infatti denunciato per truffa. Nei suoi confronti, le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, perchè i carabinieri sospettano che abbia truffato altre persone, sempre con lo stesso metodo . Sarebbero almeno 5 le vittime cadute nelle sue trappole. In pratica, l’uomo faceva vedere ai clienti un appartamento “civetta”, presentandolo come un alloggio in affitto. Per avviare il contratto, chiedeva una caparra di 450 euro. Ma al momento giusto spariva, insieme ai soldi. E dell’appartamento neppure l’ombra.