Ospedale di Vimercate: libro, matite e colori di Abio per essere sempre con i bambini di Pediatria

Abio fa un regalo al reparto di Pediatria dell’ospedale di Vimercate per essere comunque vicini ai bambini ricoverati anche nell’assenza imposta dall’emergenza sanitaria che dal mese di marzo ha interrotto l’opera dei volontari in corsia.
Vimercate ospedale consegna materiale Abio
Vimercate ospedale consegna materiale Abio

Una cartelletta che si può igienizzare con all’interno un libro, matite colorate e fogli per disegnare, giochi adatti a bambini di diverse età. È il regalo di Abio per il reparto di Pediatria dell’ospedale di Vimercate per essere comunque vicini ai bambini ricoverati anche nell’assenza imposta dall’emergenza sanitaria che dal mese di marzo ha interrotto l’opera dei volontari in corsia.

«Non si è interrotta, però la volontà di aiutare, per cui proseguono gli invii di materiale educativo e ricreativo, predisposto dall’Associazione per il Bambino In Ospedale in cartellette di materiale igienizzabile prima della consegna», spiega Marco Sala, direttore della struttura di Pediatria.

In questo modo, in attesa che la situazione consenta di ritornare all’uso comunitario della sala giochi, un piccolo dono consente di mitigare le preoccupazioni e le ansie della degenza. 

«Anche per questo vogliamo ringraziare doppiamente Abio – dice Nunzio Del Sorbo, direttore Generale dell’ASST – per il sostegno sempre fornito, e per la volontà di mantenerlo anche in un periodo così complicato».

In periodo pre Covid erano oltre 50 i volontari Abio in attività, settimanalmente, presso il reparto di Vimercate.

L’emergenza sanitaria ha costretto a modificare anche la procedura dei ricoveri. «In occasione dei ricoveri – spiega ancora il primario – il bambino deve rimanere nella stanza di degenza con un genitore: entrambi vengono sottoposti a tampone all’ingresso in reparto, con esito nel giro di qualche ora. Tutte le camere sono dotate di bagno proprio e vengono generalmente occupate da un solo degente, per ridurre al massimo i contatti e quindi le possibili fonti di contagio».