Monza: nascere ai tempi Covid da mamme positive, coccolati dopo settimane

Uno di studio della clinica ostetrica di Monza racconta i parti da mamme risultate positive al test Covid: in camera dopo la nascita, ma neonati coccolati e abbracciati dopo settimane.
Monza: l’ostetricia dell’ospedale San Gerardo
Monza: l’ostetricia dell’ospedale San Gerardo Fabrizio Radaelli

Cosa ha significato vivere il parto in pieno lockdown? Vedere allontanato il proprio compagno e vedere crollare le certezze costruite in nove mesi di attesa? Sono le domande a cui sono state sottoposte 22 neomamme, covid positive, che hanno partorito a Monza tra marzo e giugno.

Le loro risposte sono parte di una ricerca innovativa, sottoposta alla rivista scientifica Woman and Birth e condotta dalla clinica ostetrica dell’università Bicocca e portata avanti da Antonella Nespoli, ostetrica e ricercatrice in Bicocca e Simona Fumagalli, ostetrica e direttrice didattica del corso di laurea in ostetricia.

«Dalle risposte ottenute dalle madri – spiega Nespoli – abbiamo registrato lo shock iniziale perché la maggior parte di loro hanno saputo di essere positive solo dal tampone d’ingresso, poi la loro adesione a un percorso nuovo di messa in sicurezza che è stato approntato in tempi record in un momento in cui si conosceva davvero poco del virus». Anche se la clinica ha permesso la vicinanza tra mamma e bambino con le protezioni e mascherine, queste mamme hanno potuto abbracciare, baciare e coccolare liberamente il proprio neonato solo a distanza di settimane dal parto.

«Sono state madri che hanno vissuto un’esperienza difficile, ma che hanno trovato in tutto il personale una grande umanità come ci riportano le loro risposte. Anche noi ostetriche abbiamo dovuto cambiare il nostro approccio, imparare ad assistere con protezioni e mascherine , ma abbiamo fatto in modo che queste donne non si sentissero mai sole».