Incredibile a Cavenago: convocato per il vaccino, è morto dodici giorni prima

Lo raccontano i familiari di Primo Vitali, storico amministratore comunale e persona conosciuta e amata da tutta la comunità, deceduto il 10 marzo a 90 anni: «Siamo stati noi a dover avvisare che Primo era venuto a mancare».
Primo Vitali
Primo Vitali Marco Testa

Nella confusione che domina nella campagna vaccinale negli ultimi tempi può capitare anche che l’appuntamento venga fissato a chi, purtroppo è passato a miglior vita.Ha del paradossale quello che è accaduto alla famiglia di Primo Vitali, storico amministratore comunale di Cavenago, e persona conosciuta e amata da tutta la comunità, che si è spento lo scorso 10 marzo a 90 anni.

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«Il 16 febbraio abbiamo aderito per Primo alla campagna vaccinale – raccontano i famigliari -. Il 1 marzo però è caduto in casa e il giorno dopo, purtroppo, le sue condizioni si sono aggravate e si è reso necessario il ricovero Proprio mentre eravamo in ospedale, a Vimercate, abbiamo ricevuto il messaggio sms con la convocazione per la vaccinazione per il giorno successivo. A quel punto abbiamo avvisato subito che, viste le condizioni precarie, non era il caso si vaccinasse (il tampone, inoltre, era negativo) anche per far si che la dose a lui destinata non andasse sprecata. Il 22 marzo abbiamo ricevuto un’ulteriore convocazione per oggi, mercoledì 24 marzo. E siamo stati noi a dover avvisare che Primo era venuto a mancare, sempre per fare in modo che il suo appuntamento e la dose destinata non fosse persa. Troviamo però incredibile che i sistemi della pubblica amministrazione non riescano a comunicare tra di loro».