Coronavirus, anche il sindaco di Monza chiede di «fermarsi tutti per due settimane»

C’è anche la firma del sindaco di Monza Dario Allevi in calce alla richiesta inviata al Governo per chiedere misure ancor più restrittive per il contenimento della diffusione del Coronavirus in Lombardia.
Monza sindaco Dario Allevi
Monza sindaco Dario Allevi Fabrizio Radaelli

C’è anche la firma del sindaco di Monza Dario Allevi in calce alla richiesta inviata al Governo per chiedere misure ancor più restrittive per il contenimento della diffusione del Coronavirus in Lombardia. Il documento è firmato dalla Regione e dai sindaci delle città capoluogo.

«Occorre fermarci tutti per due settimane senza più distinzioni, riducendo di fatto i contatti sociali che sono il primo fattore di rischio per la diffusione del virus. Tutto questo garantendo naturalmente i servizi essenziali come la possibilità di acquistare generi alimentari e farmaci», spiega Dario Allevi.

Il documento sottoscritto dai sindaci prevede anche forti e adeguate misure di risarcimento e sostegno per lavoratori e imprese e iniziative che impediscano il default dei bilanci comunali.

«Solo una volta fermato il contagio, agendo nel modo più fermo e rigoroso, sarà possibile riaprire il capitolo del rilancio e della ripresa del nostro sistema economico e sociale», si legge nel testo.
I sindaci chiedono al Governo e a Regione «di assumere un urgente provvedimento che, unitamente alla sospensione degli obblighi fiscali, contributivi e di altro genere per cittadini e operatori economici, intervenga anche per sospendere termini e scadenze degli adempimenti amministrativi dei comuni».

Il presidente della Regione, Attilio Fontana, in apertura della conferenza stampa quotidiana d’aggiornamento ha posto il caso dell’inversione di tendenza nella zona rossa di Lodi e Codogno come esempio per definire la necessità di misure più rigorose.

«Lo stop del contagio in quella zona – ha spiegato Fontana- ha indotto i sindaci dei comuni capoluogo a chiedere alla Lombardia di farsi interprete presso il Governo per chiedere misure ancora piu’ stringenti, affinché lo stesso risultato possa replicarsi in tutto il territorio regionale».

Il presidente ha quindi informato che «i rappresentanti del Governo si sono riservati di vagliare la proposta durante un Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi domani mattina. Vedremo quali decisioni intendono prendere, altrimenti faremo le nostre valutazioni.Quello che abbiamo voluto evidenziare è la necessità di intervenire in maniera rigorosa perché il sistema sanitario inizia ad essere vicino a un momento di difficoltà’ e non possiamo permetterci che ciò accada. Mi auguro che tutti gli appelli che arrivano da diverse parti del mondo imprenditoriale, sindacale e politico lombardo possano essere valutati attentamente, perché la sensazione che ho potuto percepire tra i miei colleghi presidenti delle Regione, e forse anche tra qualcuno del Governo, è che ancora non sia ben chiara a tutti la situazione in cui sta vivendo la Lombardia».