Brianza Restart, 180 progetti per la rinascita: «Visione unica»

Giovedì la chiusura di convegni e seminari dedicati al rilancio del territorio dopo l’epidemia. Presentati gli interventi che saranno candidati ai fondi del Recovery: è servito un anno di lavoro.
Sindaci sportello europa provincia
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Sono racchiuse nella “mappa delle opportunità” le speranze di rilancio del nostro territorio: la cartina della Brianza punteggiata con 180 progetti che potrebbero essere finanziati dal Recovery fund è stata presentata giovedì dal presidente della Provincia Luca Santambrogio durante l’ultima delle quattro giornate del Brianza Restart.

«Raccogliamo – ha spiegato – i frutti di un anno in cui abbiamo lavorato con i comuni per definire le proposte con cui partecipare ai bandi che assegneranno le risorse» già a partire da settembre. L’opera di coordinamento di via Grigna, che supporterà le amministrazioni locali anche nei prossimi mesi, è il risultato di una collaborazione con l’Università Tor Vergata e la Fondazione Promo PA che ha consentito di non disperdere le energie dei diversi enti e di concentrarsi su opere del valore di svariate decine di milioni che potranno avere ricadute sovracomunali. Il modello, ha affermato il direttore generale dell’Unione delle province Pietro Antonelli, spingerà la Brianza in prima fila quando saranno distribuiti i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Alcuni progetti – ha dettagliato Annalisa Giachi di Promo PA – sono pronti mentre altri richiedono un approfondimento». Delle 180 proposte firmate, tra gli altri, dalla Provincia, da 30 comuni e da 2 parchi, 140 hanno le carte in regola per aspirare subito ai finanziamenti del Pnrr, 10 potrebbero concorrere al Fondo complementare in quanto non potranno essere terminate entro il 2026 mentre 30 dovranno battere altre strade. La Brianza punterà soprattutto sulla rivoluzione verde e la transizione ecologica: 95 piani rientrano, infatti, nella missione 2. Di questi 55 riguardano interventi di mobilità sostenibile e potenziamento delle ciclabili, 22 adeguamenti degli edifici scolastici, 18 lavori di efficientamento energetico. Altri 19 riguardano la digitalizzazione o la valorizzazione del patrimonio culturale, 5 l’istruzione e la ricerca con, ad esempio, l’ideazione di percorsi per operatori agroalimentari, 14 l’ambito dell’inclusione e della coesione sociale con borghi solidali e azioni rivolte ai disabili, 14 il varo di case di comunità che dovrebbero avvicinare la sanità ai cittadini.

La Provincia, scommetterà, tra l’altro sulla realizzazione di due importanti dorsali ciclabili: quella che correrà lungo la Milano-Meda e quella, in parte esistente, della Valassina. «La Brianza – ha commentato Santambrogio – sul Pnrr ha saputo lavorare con una visione unica, mettendo da parte le appartenenze politiche. Ora, però, sarà fondamentale il ruolo di Roma: serve una reale semplificazione normativa per consentire ai comuni di completare le opere entro il 2026».

Il Brianza Restart, moderato quest’anno dal giornalista Mediaset Federico Novella, dovrebbe diventare un appuntamento fisso dell’estate, preceduto da altri confronti tra i politici, le associazioni di categoria, i sindacati e il terzo settore: a settembre, ha anticipato il presidente, sarà convocato il tavolo della mobilità.