Bovisio: la ragazza pakistana riportata in Italia torna in famiglia e finirà gli studi

È durata solo una manciata di giorni la permanenza della ragazza pakistana di 23 anni riportata in Italia nei giorni scorsi nella struttura secretata trovata dall’amministrazione di Bovisio Masciago grazie alla “Rete Artemide”. Menoona finirà anche gli studi.
Bovisio Menoona Safdar nella foto diffusa dalla Farnesina
Bovisio Menoona Safdar nella foto diffusa dalla Farnesina

È durata solo una manciata di giorni la permanenza della ragazza pakistana di 23 anni riportata in Italia nei giorni scorsi nella struttura secretata trovata dall’amministrazione comunale di Bovisio Masciago grazie alla “Rete Artemide”. Memoona Safdar, che il 20 settembre era stata riportata in Italia dal Ministero degli Esteri dopo la richiesta di aiuto inviata all’istituto “Maiorana” di Cesano Maderno, infatti da mercoledì è tornata a vivere insieme ai genitori e al fratello. La giovane si è assunta pienamente la responsabilità di questa scelta firmando la documentazione per lasciare la comunità protetta e, dopo essere stata ospitata per un paio di giorni da un’amica a Cesano Maderno, è tornata in famiglia. Al momento non è facile capire se questa sistemazione sia solo temporanea o se figlia e genitori abbiano definitivamente appianato le loro divergenze e proprio per questo motivo il sindaco Giuliano Soldà e i Servizi sociali mercoledì hanno voluto incontrare la ragazza.

«Alcuni aspetti non sono ancora chiari – commenta il primo cittadino – e quindi non è facile fare il punto della situazione. Anche se Memoona è ancora confusa, stiamo seguendo da vicino la cosa per avviare un dialogo con lei sulle sue prospettive future».

Nell’immediato c’è un ritorno a scuola per terminare il percorso di studio all’istituto “Maiorana” di Cesano Maderno. «Sempre mercoledì – continua Soldà – è stata in segreteria per risolvere tutta la parte relativa all’iscrizione per cui a breve dovrebbe poter tornare in classe».