Anche un premio giornalistico per Pizzaut: “il Cittadino” è andato a trovare i ragazzi sul loro posto di lavoro

Il progetto ha ricevuto il premio «Social» per la capacità di veicolarsi sui media al premio giornalistico Vergani. Ecco i ragazzi autistici al lavoro nella pizzeria aperta a Cassina de’ Pecchi, un ristorante al quale il lavoro non manca
I ragazzi al lavoro a Cassina de’ Pecchi
I ragazzi al lavoro a Cassina de’ Pecchi Alessandra Sala

Anche un riconoscimento giornalistico per Nino Acampora i ragazzi di Pizzaut. Lo hanno ricevuto sabato 26 nella cerimonia del premio Vergani organizzato dal Gruppo Cronisti Lombardi dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Per loro il premio «Social» per la capacità di veicolarsi sui media. 

“il Cittadino” è andato a trovarli sul posto di lavoro, a Cassina de’ Pecchi, nel ristorante in cui lavorano i nove ragazzi del gruppo, nato proprio per dare una opportunità di lavoro a persone autistiche.

«Il mio ingrediente segreto: l’amore». Parola di Matteo, pizzaiolo speciale che lavora a PizzAut da quando, Nico Acampora muggiorese, ha creato questa realtà tre anni fa. La pizzeria, che si trova a Cassina de Pecchi, è gestita da ragazzi autistici, un laboratorio di inclusione sociale che offre lavoro e dignità alle persone autistiche, come in tutte le realtà della ristorazione c’è una “brigata” che è formata da un gruppo di nove ragazzi autistici, che arrivano dalla zona della Martesana, da Milano, dalla Brianza, uno chef, degli aiutanti. Tutti i ragazzi che lavorano in questa pizzeria l’hanno scoperta per caso, con il passaparola e un tan tam che ha avvicinato molti genitori.

«Sono arrivato durante una serata in cui presentavano questo progetto- continua Francesco, cameriere- ho voluto mettermi alla prova e mi è piaciuto. Poi ha fatto un po’ di formazione, un corso di mise en place». Quel che è fondamentale per i ragazzi è il clima che si respira in questo locale speciale, studiato e strutturato perché tutti possano muoversi e lavorare in autonomia. Tutti sorridenti, anche dietro le loro mascherine, con tanta voglia di lavorare e crescere. «Certo che i clienti “normali” sono un po’ strani- commenta Leonardo, cameriere che arriva da Gorgonzola- chiedono gli ingredienti delle pizze e poi li cambiano, perché? Però sono tutti molto gentili, anche i bambini sono molto carini. Quando ho iniziato questo percorso ero molto timido, non parlavo con gli sconosciuti ora invece sono sicuro e coraggioso, devo ringraziare il lavoro per questo. Avevo partecipato ad una serata il 9 febbraio del 2019, con i miei genitori, ho chiesto di servire il caffè e mi hanno accontentato dandomi subito la maglietta, lo ricordo bene. Non sono più andato via, sto bene qui con i miei amici, sono fiero dei progressi che ho fatto e continuo a fare».

I ragazzi hanno tutti una formazione legata alla ristorazione, una casualità forse, che però indica come tutti loro avessero già le idee chiare. Matteo, uno dei pizzaioli ha soli 21 anni ma vanta tanta esperienza. «Ho frequentato una scuola di cucina in un luogo immerso nella natura- racconta- e fatto ben quattro tirocini prima di arrivare a Cassina De Pecchi a PizzAut. Sapevo fare una pizza ma qui mi hanno insegnato molto, i dettagli, in cucina a volte c’è confusione con le comande, mischiano pizzeria e ristorante ma appena arriveranno i tablet tutto sarà più ordinato e meno confusionario. Al momento la pizza che preferisco cucinare è la “super bimbi” semplice e veloce».

Ragazzi che sperimentano l’autonomia, alcuni arrivano da soli, usando i mezzi, altri si fanno accompagnare dai genitori. «Ho sempre lavorato prima in un negozio di giardinaggio- continua Matteo, pizzaiolo che arriva da Limbiate- poi in tre supermercati. Quando poi c’è stata l’occasione di lavorare in cucina, cosa che già facevo in casa, l’ho colta grazie ai miei che mi hanno fatto conoscere Nico».