Di fronte alle tante dimostrazioni di affetto e stima che gli sono state tributate in questi giorni, si sarebbe probabilmente sentito in imbarazzo, fino ad invitare chi gli stava attorno a non esagerare. Sempre con quel filo di voce che ne incarnava una ritrosia naturale per il palcoscenico, pur non impedendogli di affermare le sue opinioni con schiettezza e spontaneità, e che ha rappresentato un tratto distintivo di un percorso di vita che si è interrotto troppo presto. Antonio Leva, classe 1959, responsabile tecnico dell’Unione sportiva Lombarda, oggi Fight Club Seregno, società che è la più felice testimonianza di quella prestigiosa tradizione pugilistica che, nel 1948, ha portato in dote alla città di Seregno la sua unica medaglia d’oro olimpica, grazie al mai abbastanza celebrato Ernesto Formenti, si è spento infatti mercoledì 8 ottobre, nella sua casa di Lentate sul Seveso, sprofondando nel dolore la moglie Lina, i figli Elisa e Luca, che ne ha condiviso la passione sportiva, e le nipotine Emma e Diletta, oltre a tutti gli altri parenti ed agli amici.
Lutto: i ricordi della federazione e del figlio Luca

«Ci ha lasciati l’amico e maestro benemerito Antonio Leva -ha scritto nel suo post di saluto sui social il comitato lombardo della federazione pugilistica-, storico maestro del nostro movimento pugilistico. Una triste notizia, che lascia tutti addolorati per la perdita di una delle nostre figure che per tanti anni è stata guida di molti giovani atleti e campioni, che hanno dato lustro al pugilato del nostro territorio». Maestro, appunto, come lo hanno sempre chiamato i tanti giovani che ha allenato e come probabilmente, se non fosse stato suo figlio, lo avrebbe chiamato anche Luca Leva, che ha ricordato il papà con queste parole: «Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta… Ci hai sempre trasmesso questo messaggio, quello di combattere fino all’ultimo secondo, e lo hai dimostrato con i fatti per l’ennesima volta. Ciao papà, sei stato il mio maestro, il mio mito, ma soprattutto il mio migliore amico, hai donato a tutti incondizionatamente con molta virtuosità amore e bene. Rimarrai eterno, immortale, per sempre nei nostri cuori. Papà, riposa in pace, sarai il mio angelo custode, prima o poi ci rivedremo: per ora saluta tutti i nostri cari e gli amici che ci guardano da lassù».
Lutto: il cordoglio del sindaco Alberto Rossi
Un coro di affetto, quello per Antonio Leva, al quale si è unito anche il sindaco Alberto Rossi, che lo aveva incrociato in questi anni in modo particolare in occasione della Notte dei Campioni, la manifestazione di pugilato ed arti da combattimento, ospitata in primavera dal PalaSomaschini: «È stato un punto di riferimento per tantissimi, cercando, come vuole il pugilato, sport che mi sento di dire che ho imparato a conoscere proprio grazie a lui ed a suo figlio Luca, di trasmettere i valori prima del gesto tecnico. Si prendeva la scena perché emanava qualcosa di speciale. I tifosi sportivi nei social la chiamano aura. Era così, ma perché trasudava sacrificio, dedizione, impegno, rispetto, attenzione. Ciò che serve fra le corde del ring lo ha innanzitutto vissuto nella vita. E quanti ragazzi ha salvato dalla strada, dietro le quinte, senza clamore, grazie al sudore che gli regalava dentro quella palestra allo stadio Ferruccio dell’Unione sportiva Lombarda, che era un pezzo così importante della sua vita e che ora è un po’ più fredda e buia».
Lutto: la cerimonia funebre a Lentate sul Seveso
La cerimonia funebre di Antonio Leva è in programma sabato 11 ottobre, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di San Vito a Lentate sul Seveso.