F1, Gp di Singapore: Sainz bissa la pole, Red Bull indietro in griglia

Seconda pole position di fila per Carlos Sainz, che per tutto il weekend del Gran Premio di Singapore è andato velocissimo.
La Ferrari numero 55 di Sainz a Monza - foto Vegetti/ilCittadinoMB
La Ferrari numero 55 di Sainz – foto Vegetti/ilCittadinoMB Fabio Vegetti

Seconda pole position di fila per Carlos Sainz, che per tutto il weekend del Gran Premio di Singapore (sino ad ora) non ha fatto che volare. Dopo l’impresa portata a casa dallo spagnolo due settimane fa a Monza (ultima tappa del Campionato prima di volare in Asia), Ferrari partirà di nuovo dalla prima fila, dopo aver monopolizzato le tre sessioni di libere e fatto registrare il miglior tempo, sempre con Sainz, anche nella terza sessione corsa nel pomeriggio singaporeano. Il traguardo dello spagnolo altro non fa che alimentare la speranza nei tifosi di vedere finalmente il Cavallino sul gradino più alto del podio per la prima volta dall’inizio della stagione, e confermare che forse finalmente Ferrari “ci ha capito qualcosa”.

F1, Gp di Singapore: Ferrari dovrà fare i conti con il degrado gomma e la Mercedes di Russell

Parlare di qualifica tuttavia è un conto, ma, soprattutto per la Rossa di Maranello, la gara sarà tutto un altro paio di maniche: il Cavallino dovrà fare i conti con il degrado gomma riscontrato nelle sessioni di libere e con la Mercedes di George Russell, in partenza dalla prima fila accanto a Sainz, migliore nel passo gara. Potrà lo spagnolo di Casa Ferrari contare sul compagno di squadra Charles Leclerc, in partenza dalla terza piazzola della griglia, come su di un “fedele scudiero”? O si assisterà nuovamente alla battaglia tra i due portacolori di Maranello? 

Red Bull (quantomeno in griglia di partenza), sembra essere lontana: 11esima e 13esima, con un Q3 disputato senza il Campione in carica Max Verstappen né con il messicano Sergio Perez, reduce dalle scuse di Helmut Marko che aveva attribuito i suoi “scarsi risultati” alla sua indole sudamericana, nel corso di un’intervista a Servus Tv (emittente austriaca di proprietà di Red Bull) la scorsa settimana.

F1, Gp di Singapore: il Q1

Nonostante le ultime modifiche al tracciato abbiano reso la pista di Singapore molto più scorrevole, subito dopo l’accensione del semaforo verde, il Q1 inizia nel traffico, con Logan Sargeant che fa segnare il primo crono. La McLaren di Lando Norris, aggiornata con un ulteriore pacchetto (non presente su quella di Piastri) sfila il giro veloce alla Williams, ma è Ferrari, osservata speciale e favorita della giornata, a dominare il primo turno di qualifiche. Il Q1 finisce a causa di una bandiera rossa provocata dallo schianto dell’Aston Martin di Lance Stroll all’ultima curva. Il canadese viene immediatamente trasportato al centro medico ritardando l’inizio del Q2. Gli eliminati sono Bottas, Piastri, Sargeant, Zhou e Stroll.

F1, Gp di Singapore: il Q2

Con il semaforo verde che dà il via al secondo turno di qualifiche, inizia anche la disfatta di Verstappen che, già sotto indagine per due potenziali impeding nel Q1 (uno ai danni di entrambe le Mercedes in pit lane, l’altro per il potenziale intralcio di Sargeant tra curva 16 e 19), riceve una terza notifica di indagine questa volta ai danni di Tsunoda in curva-4. L’apoteosi del k.o. del leader del Mondiale arriva tuttavia con l’esclusione del Q3, quando dopo non essere riuscito a migliorarsi all’ultimo colpo, viene messo fuori dal sostituto di Ricciardo, Liam Lawson, per sette millesimi. È la prima volta dal Gran Premio di Russia 2018 che il Campione del Mondo manca la top 10.

F1, Gp di Singapore: il Q3

Partono per stabilire le posizioni della zona nobile della griglia di partenza le due Ferrari, entrambe le Mercedes e, clamorosamente, le due Haas insieme alla Aston Martin di Alonso, la McLaren di Norris, l’Alpine di Ocon e l’AlphaTauri di Lawson. È lo spagnolo Ferrari tuttavia a dominare il turno, conquistando di fatto la pole position e perdendo la prima fila per l’ultimo colpo di Russell sul filo della bandiera a scacchi. Nel corso delle indagini post gara, un Verstappen già mortificato dalle misere prestazioni, viene graziato per tutte e tre le indagini pendenti sul suo casco.