F1, Gp d’Austria: in casa della Red Bull secondo posto per una rediviva Ferrari (ma c’è un ricorso)

Secondo posto con Charles Leclerc dietro a Max Verstappen, il monegasco ha preceduto Perez, quarto Sainz ma sulla classifica pende un ricorso di Aston Martin
Ferrari Charles Leclerc - foto da Facebook pagina ufficiale
Ferrari Charles Leclerc – foto da Facebook pagina ufficiale

In un Gran Premio d’Austria ampiamente contestato, Ferrari ottiene il suo ottocentesimo podio della storia, con Charles Leclerc sul secondo gradino, proprio laddove un anno fa aveva conquistato l’ultima vittoria del team di Maranello. A concludere primo la gara, però, è ancora una volta il campione del mondo (e poleman) Max Verstappen, davanti al monegasco e al compagno di squadra Sergio Perez, autore di un’incredibile rimonta dalla 15esima posizione in griglia di partenza.

Gp d’Austria: l’ordine di arrivo – infografica Sara Colombo

Medaglia di legno per Carlos Sainz, protagonista di numerose bagar che hanno lasciato i tifosi con il cuore in gola fino a pochi giri dalla fine. A punti per un soffio la Aston Martin, che con il sesto posto di Fernando Alonso e il decimo di Lance Stroll, allo sventolare della bandiera a scacchi presenta ricorso contro il risultato del GP. Troppi track limits: oltre cento, troppe penalità, ma soprattutto, secondo il team britannico, troppe penalità non date.

F1, Gp d’Austria: gara spettacolo di Carlos Sainz

I semafori si spengono su un circuito di Spielberg che, nonostante le piogge del primo pomeriggio, torna ad essere asciutto per la prima volta dopo le qualifiche del venerdì. La configurazione delle prime posizioni della griglia è la stessa dello scorso anno, a partire dalla posizione del palo è Max Verstappen, che pur partendo con buono spunto viene subito attaccato da Leclerc alla curva 1, dedicata a Niki Lauda, unico pilota austriaco ad aver mai vinto il Gran Premio di casa.

Affiancato nuovamente dal monegasco nelle curve 3 e 4, Verstappen difende e scivola via, ma i suoi piani di fuga vengono subito interrotti dall’ingresso della Safety Car. Un contatto alla partenza tra Tsunoda e Magnussen, infatti, rende necessario liberare la pista dai detriti, con un passaggio in Pit Lane. Una ripartenza molto anticipata, però, permetterà al campione del mondo olandese di distanziare subito Leclerc. Sainz, terzo, tuttavia, ha più passo del monegasco, ma per ordini di scuderia gli viene impedito di ingaggiare il compagno e superarlo.

Max Verstappen

La situazione nel team Ferrari cambia, quando, a causa della perdita di potenza della Haas si Hulkenberg, la pista entra in regime di Virtual Safety Car, e con un doppio pit stop (andato molto per le lunghe) lo spagnolo rientrerà in pista in sesta posizione. Qui inizierà lo spettacolo targato Carlos Sainz Jr: che in soli quattro giri mangerà l’ex-compagno di squadra Lando Norris, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, e Sergio Perez, riconquistando la terza posizione.

F1, Gp d’Austria: penalità track limits, una sequenza di bandiere bianco-nere

Già a questo punto della gara, però, iniziano ad arrivare le prime bandiere bianco-nere e i primi 5 secondi di penalità per track limits. Vittime di questa carneficina, che già nel corso delle qualifiche aveva visto la cancellazione di 47 tempi che avevano precluso, tra le altre l’ingresso a Lewis Hamilton in Q2 e l’ingresso a Sergio Perez in Q3, sono; Hamilton, Tsunoda, Sainz, Magnussen, Sargeant, Albon e Gasly (due volte).

Proprio l’assurdità di questa pioggia di penalità e la loro apparente arbitrarietà, spingerà il team britannico Aston Martin a presentare ricorso alla FIA, dopo il termine della gara.

Il team Aston Martin Aramco Cognizant F1 Team ha presentato protesta contro la classificazione provvisoria. Secondo il ricorso, un certo numero di vetture non sarebbero state penalizzate per una violazione dell’articolo 33.3 del regolamento sportivo.” Si legge nel primo comunicato emanato da FIA dopo il ricorso. Le infrazioni sospette ammonterebbero a più di mille casi, ed in particolare, la protesta presentata da Aston Martin riguarderebbe principalmente la Ferrari e Carlos Sainz, già penalizzato di 5 secondi per track limits. “La protesta presentata contro l’esattezza della classificazione provvisoria è stata considerata ammissibile dagli steward – ha comunicato FIA in seguito alla revisione del ricorso – Un esame dell’elenco dei tempi sul giro cancellati, fornito agli Stewards dalla Race Control, ha rivelato che diverse violazioni per track limits, dato l’elevato numero, non erano state precedentemente deferite agli stewards.  È stato quindi stabilito che alcune di queste infrazioni potevano comportare una sanzione non applicata al momento della pubblicazione della classificazione provvisoria, che pertanto saranno riflesse nella classifica finale.

F1, Gp d’Austria: accolto reclamo Aston Martin, la classifica potrebbe cambiare

In attesa dei risultati definitivi post-protesta, quindi, la classifica provvisoria vedrebbe al primo posto il campione del mondo Max Verstappen, che, dopo aver condotto quasi tutta la gara da leader, eccezion fatta per i sorpassi alle due Ferrari, resisi necessari dopo il pit stop, ha tagliato il traguardo di questo controverso GP con +5.155 secondi di vantaggio sul monegasco Charles Leclerc, a sua volta a 12 secondi da Perez.