Caratese, playout per la salvezza

Carate – Come diceva Bartali, il Ginettacio nazionale (l’"intramontabile”) per la Caratese “gli è tutto da rifare”. Gli azzurri per avere la certezza di rimanere in categoria dovevano assolutamente vincere contro il Calcio. Così, per l’ennesima volta, non è stato e, complici i risultati provenienti dagli altri stadi, Lupi e compagnia dovranno raggiungere la salvezza attraverso i play-out. L’avversario sarà il Merate, compagine sulla quale la Caratese è in vantaggio negli scontri diretti della regular season (vittoria a Merate e pari interno a Carate). Si giocherà nel lecchese il prossimo 31 maggio, ritorno a Carate sette giorni dopo. Regolamento alla mano, per farla semplice, il Merate in una gara da considerarsi lunga 180’ dovrà segnare un gol in più degli azzurri.

A Carate è andata in scena l’ennesima beffa con gli azzurri che come contro Casteggio Broni, Borgomanero e Merate hanno trovato un vantaggio che poi non sono stati capace di amministrare. Sostanzialmente un film già visto, più semplicemente la “summa” di tutto un torneo. Cesana deve rinunciare agli squalificati De Angeli, Chimenti e Galluccio; dà forfait anche Filadelfia, "stiratosi" in settimana (per lui niente play-out). I centrali diventano così Folcia e Grigis, dentro anche Tassoncini e Savoldelli, mentre in avanti a Rocca e Farina è affidato il compito di sparigliare la gara. Ci riesce infatti Rocca al minuto 17 che di testa sorprende il portiere ospite sfruttando una palla che scende dall’alto. Si fa male Marelli (anche per lui play-out a rischio), dentro il vivace Musella. Nella ripresa la Caratese fa “rewind” lasciando spazio alle offensive ospiti che producono però solo punizioni dal limite. Ben tre: la prima è un rasoterra di Sonzogni, facile per Nicoletti, la seconda viene deviata dalla barriera in angolo, la terza è letale: Ballardin di interno destro fa come faceva Zico e toglie le ragnatele dal sette. Imparabile.

Spazio ai cambi (entrano Trombetta e Galizzi), e alle recriminazioni pesanti: Trombetta fa il gol nei minuti finali, la rete della salvezza, ma l’arbitro annulla su segnalazione del guardalinee per un presunto fuorigioco (ma sul palo c’era un difensore ospite): il “XXV Aprile” è una bolgia e lo diventa ancor più quando Farina solo in area viene ancora beccato oltre il limite. L’offside non esiste. In chiusura Caratese in avanti ma l’arbitro gli nega l’ultima possibilità da calcio d’angolo perché chiude i conti fischiando la fine prima che lo stesso venga battuto. Altri 180 minuti di sofferenza, dunque, per i supporters azzurri, un’appendice annunciata se vogliamo, perché troppe volte quest’anno la Caratese ha avuto, sul proprio campo, la possibilità di salvarsi, spesso voltando le terga alla dea bendata che aveva deciso di schierarsi dalla sua parte. Non c’è che dire, uno straordinario esempio di autolesionismo.
Sandro Manzoni

Caratase-Calcio Caravaggese 1-1
Caratese: Nicoletti, Caruso, Bernareggi, Grigis, Folcia, Tassoncini, Savoldelli (36’ st Galizzi), Lupi, Farina, Marelli (48’ pt Musella), Rocca (33’ st Trombetta). Allenatore: Cesana
Calcio Caravaggese: Bulla, Tebaldini, Rossinetti, Panzeri, Forlani, Ballardin, Owusu, Cinetti, Moronti, Arrigoni, Sonzogni. Allenatore: Del Prato
Marcatori: Rocca (Car.) 17’ pt, Ballardin (Cal.) 27’ st.
Arbitro: Bruno di Torino.
Note: 800 spettatori.
Ammoniti: Grigis, Lupi, Tassoncini e Savoldelli (Car.), Owusu e Sonzogni (Cal.).
Angoli: 4 a 3 per la Caratese
Recuperi: 4’ + 5’.