Calcio, a rischio l’iscrizione del Seregno: Iurato non ha pagato gli stipendi arretrati

Il patron non ha rispettato l'impegno di saldare il dovuto entro lunedì 26 giugno. Senza le liberatorie di giocatori e tecnici, la società sarebbe esclusa dal prossimo campionato
Fabio Iurato, 57 anni, patron del Seregno dal gennaio del 2022

Il peggiore degli incubi è ad un passo. Senza un miracolo, perché questo adesso serve, il 1913 Seregno calcio non sarà al via del prossimo campionato di serie D. La settimana che sta per chiudersi non ha riservato all’ambiente azzurro quel regalo che tutti auspicavano. A due mesi di distanza dalla lettera inviata al suo indirizzo da giocatori e staff tecnico, per sollecitargli il pagamento degli stipendi arretrati, il patron Fabio Iurato non ha infatti rispettato la data ultima che lui stesso aveva indicato per la corresponsione degli emolumenti in sospeso, quella di lunedì 26 giugno. I giorni successivi hanno fatto quindi registrare un’altalena tra speranze e disinganni, fino a giovedì 29 giugno, quando in una riunione lo stesso imprenditore romano ha dovuto prendere atto che i tesserati avevano (legittimamente) rispedito al mittente la sua disponibilità a mettere sul piatto un terzo delle spettanze, in cambio del rilascio delle liberatorie indispensabili all’iscrizione alla nuova stagione agonistica.

Serie D: a vuoto il tentativo di una transazione al ribasso

Una proposta un po’ goffa, quella di Iurato, finalizzata a sborsare 90mila euro circa e non i 265mila euro previsti, cifra che evidentemente è al di fuori delle sue possibilità. Dal canto loro, giocatori e tecnici invece ambivano ad un importo superiore, da quel che è filtrato almeno il 70 per cento del dovuto, ma su questo non è stata trovata un’intesa. Il patron si è a questo punto riservato lo spazio per un ultimo tentativo, riaggiornando tutti a giovedì 13 luglio, nell’illusione di reperire nel frattempo i fondi di cui ha bisogno. Peccato solo che il termine fissato dalla Lega nazionale dilettanti per l’iscrizione al campionato di serie D sia venerdì 14 luglio: insomma, stavolta Iurato non sta scherzando con il fuoco, ma il suo appare come un vero e proprio salto mortale, senza reti di protezione al di sotto. L’unico, esilissimo, filo di speranza sembra legato ad un abboccamento con un potenziale socio, ma fin qui il referente della Boheme Italia Energy ha sempre colpevolmente allontanato chi gli si è avvicinato, come se preferisse rompere il suo giocattolo piuttosto che cederlo o condividerlo con altri. Un comportamento incommentabile, che ora rischia di gettare nel dramma sportivo chi a Seregno vede nel calcio una passione.

Serie D: nel caso peggiore, possibile una ripartenza da categorie inferiori

Nella peggiore delle ipotesi, quella di una mancata iscrizione dell’attuale sodalizio, ci sarebbe comunque a termini regolamentari il margine per far ripartire una nuova società (con una nuova proprietà, ovviamente), iscrivendola in sovrannumero alla Promozione o, se ci fosse il benestare della federazione, ipotesi oggi poco probabile, all’Eccellenza. Ma chi potrebbe sobbarcarsi quest’onere? Negli ultimi mesi sono rimbalzati a più riprese i nomi di Carmine Castella, già presidente azzurro tra il 2017 ed il 2019, e di Maurizio Fazzalaro, giovane imprenditore comasco, uno dei tanti cui Iurato ha chiuso le porte in faccia, senza nemmeno sedersi ad un tavolo per verificare la fattibilità di una trattativa. Il quadro sarà più chiaro nel giro di una quindicina di giorni di giorni.