Baggio, Maldini, Ferrara, Sacchi L’addio del calcio a Borgonovo

Giussano invasa da migliaia di persone per l’addio al centravanti di Milan, Fiorentina e Nazionale morto a 49 anni dopo avere lottato fino all’ultimo contro la sclerosi laterale amiotrofica. Sacchi: «Servono più fondi alla ricerca».
Giussano, il corteo funebre per Stefano Borgonovo
Giussano, il corteo funebre per Stefano Borgonovo BRIANZA

Il mondo del calcio italiano ha fatto tappa nel pomeriggio di lunedì 1 luglio a Giussano per l’ultimo saluto a Stefano Borgonovo, l’ex centravanti piegato a 49 anni dalla sclerosi laterale amiotrofica. La basilica dei Santi Filippo e Giacomo ha faticato a contenere tutte le persone arrivate per assistere alle esequie, officiate da don Norberto Donghi, responsabile della comunità pastorale giussanese di San Paolo, e per stare vicino alla moglie e ai figli del campione di Milan, Fiorentina, Como, Pescara, Udinese e Brescia (guarda il servizio di monzabrianzaTG).

Tra gli intervenuti, Arrigo Sacchi, che di Stefano fu allenatore al Milan, i dirigenti rossoneri Umberto Gandini ed Ariedo Braida, il direttore generale della Juventus Giuseppe Marotta e tantissimi suoi ex compagni di squadra, tra i quali Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Mauro Tassotti, Alberigo Evani, Ciro Ferrara ed Enrico Annoni, oltre all’attuale capitano della Fiorentina Manuel Pasqual.

La bara è stata accolta da applausi e cori sia all’ingresso che all’uscita dalla chiesa. Toccante è stato il ricordo di Borgonovo tracciato nell’omelia dal celebrante, che ha rammentato la voglia di vivere la propria esistenza fino in fondo dello sfortunato atleta.

«Stefano ha combattuto forse più fuori che in campo – ha commentato un commosso Ciro Ferrara – affrontando la malattia nel mondo giusto, come tutti dovrebbero fare». Emozionato anche Arrigo Sacchi: «Spero che ora vengano aumentate le risorse per la ricerca contro questa patologia, che ti costringe alla morte più atroce cui si possa andare incontro».