Yamaha, martedì scade la cassaLavoratori pronti alla denuncia

Martedì scadrà la cassintegrazione per i 66 ex operai dello stabilimento della Yamaha di Gerno di Lesmo. Se l'azienda non chiederà gli ammortizzatori sociali, i sindacati hanno garantito la volontà di adire le vie legali contro il colosso giapponese.
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Lesmo – Rischio vertenza legale per il caso Yamaha. I giorni passano e manca sempre meno alla scadenza della cassa integrazione straordinaria di martedì 10 gennaio, quindi la strada che porta al tribunale non sembra così remota come ha raccontato il segretario della Fiom Cigl Claudio Cerri. «In settimana abbiamo avuto un nuovo incontro con i lavoratori per vedere il da farsi – ha affermato il sindacalista -. Pensiamo che ci siano tutte le condizioni per concedere la cassa in deroga e ri-contestualizzare il lodo firmato a luglio. Gli operai sono molto determinati ad andare fino in fondo. Se l’azienda resterà ferma nel suo convincimento di non chiedere gli ammortizzatori sociali, dovrà prendersi le sue responsabilità e se partiranno i licenziamenti la vicenda passerà con ogni probabilità dall’ambito sindacale a quello giuridico-legale».

Infatti nell’incontro che si è tenuto mercoledì oltre ai cassaintegrati e la Fiom Cigl c’erano anche i consulenti legali del sindacato. L’epilogo della vicenda sembra ancora lontano e le polemiche scaturite dalle dichiarazioni del sindaco di Lesmo Marco Desiderati non sono ancora sopite. «Riteniamo che quanto detto dal primo cittadino lesmese sia assurdo e fuori luogo – ha ribadito Cerri – ci auguriamo che tutte le istituzioni ci aiutino a portare avanti questa trattativa». Al momento non si registrano nuovi incontri tra le parti in causa ad eccezione di un aggiornamento tra sindacati e lavoratori in programma lunedì pomeriggio nella sede della Fiom Cigl di Monza.

Intanto sulle parole di Desiderati riguardo l’immoralità della richiesta di cassa in deroga fatta dagli operai si è fatto sentire anche il capogruppo di Lesmo Amica Alberto Aiello. «L’affermazione, oltre che gratuita e falsa è anche fastidiosa, provenendo da un sindaco che a metà mandato ha approfittato dell’occasione (la legge glielo permette) per scappare a Roma, – ha tuonato il consigliere -. Dovrebbe essere onorevole non solo a Roma ma anche nei confronti di quello che dice visto che la cassa Integrazione è concessa dalla stessa legge che gli paga lo stipendio. Quando un padre di famiglia resta in mezzo ad una strada nel 2012, bisognerebbe avere soltanto rispetto; un sindaco dovrebbe fare di più per la propria comunita e magari trovare anche delle soluzioni». Il presidio permanente intanto continua ormai da più di un anno davanti ai cancelli dello stabilimento di via Tinelli. «Noi non molliamo» hanno dichiarato i lavoratori.
M. Bon.