Vimercatese, sciopero dei sindaci Cresce l’adesione dei Comuni

Giovedì 15 settembre alta adesione dei sindaci del Vimercatese allo sciopero nazionale dei primi cittadini contro i tagli agli enti locali. Chiusura simbolica dell'anagrafe a Vimercate e, in serata, giunte a raccolta a palazzo Trotti per spiegare le ragioni della protesta.
Vimercatese, sciopero dei sindaci Cresce l’adesione dei Comuni

Vimercate – C’è Vimercate e c’è Arcore, poi Bellusco, Cavenago Brianza, Usmate Velate, Carnate, Concorezzo, Ronco Briantino, Ornago, Mezzago. Sono solo alcuni dei Comuni che hanno deciso di aderire allo sciopero dei sindaci in programma giovedì 15 settembre per protestare contro la manovra del governo, i nuovi tagli per gli enti locali e per denunciare la difficile situazione in cui si trovano i municipi. La restituzione simbolica delle deleghe dell’anagrafe al prefetto (e l’altrettanto simbolica chiusura degli uffici anagrafe, in realtà aperti) e un gazebo di fronte a Spazio città, a Vimercate, dove sindaco e assessori della città si alterneranno per spiegare le ragioni dello sciopero. Non è tutti: i primi cittadini e le giunte che hanno deciso di aderire nel Vimercatese si troveranno a palazzo Trotti alle 20.30 per dimostrare l’unità di posizioni rispetto alle difficoltà dei Comuni.

«Carissimi concittadini, oggi dirò al Prefetto e al Ministro dell’Interno che il Comune non è più in grado di offrire i consueti, necessari servizi a voi cittadini – si legge nella lettera che hanno preparato i sindaci – . Nell’occasione chiuderò simbolicamente l’ufficio Anagrafe e Stato Civile. Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. Non possiamo consentire che, in un momento già così difficile per le famiglie, peggiori la qualità della vostra vita, ma vogliamo migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e difendere i vostri diritti».

E ancora: «Questo oggi non ci è più possibile perché il Governo preferisce togliere ai Comuni invece di intervenire laddove le risorse si sprecano realmente. Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo stato, invece di ben utilizzare tali risorse, continua a sprecare mentre noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi. Per questo ho deciso di scrivervi, per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’Anci stanno facendo non è la reazione della “casta” ma è, invece, la ferma iniziativa di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili. Se verrete a trovarmi avrò piacere di condividere con voi le ragioni della nostra protesta e di aggiornarvi in merito alle prossime iniziative».