Vimercate: Borghi a fine corsaL’azienda messa in liquidazione

Vimercate – Dopo sei settimane dall’avvio della procedura di licenziamento per i settanta cassintegrati della Borghi trasporti, martedì prossimo, 5 maggio, avverrà il primo incontro tra l’azienda e i sindacati per discutere dell’espletamento della mobilità. Seduta fissata ormai agli sgoccioli dei 45 giorni previsti dalla normativa per sondare in prima battuta la possibilità di accordo tra le parti. I sindacati sono fermi nella richiesta di un altro anno di cassa integrazione straordinaria, che traghetti fino al giugno 2010 e che dia più ossigeno ai dipendenti e maturi forme di tutela più adeguate. Opzione che l’azienda si riserva di commentare ufficialmente dopo martedì.

«Se proseguire o meno dipenderà dalla trattativa», ha detto il direttore generale Francesco Galbiati. Restano in campo anche la trentina di vertenze mosse da altrettanti cassintegrati che rivendicano di essere inseriti nella cessione di rami d’azienda che lo scorso anno ha portato 45 dipendenti di Borghi alle dipendenze di Bames e di Borghi Italia. Nel frattempo, la Borghi trasporti è stata messa in liquidazione, dichiarando così anche formalmente la cessata attività che è nei fatti da mesi, da quando l’azienda vive come solo contenitore che gestisce la cassa integrazione.

«Che martedì ci troviamo di fronte la sola azienda o anche il liquidatore, la nostra istanza non cambierà. Chiederemo un altro anno di cassa integrazione», ha annunciato Ettore Montagna, Filt Cgil Milano. Per quanto riguarda l’altro e urgente capitolo dell’anticipo della indennità di cassa integrazione, sinora in capo alla Borghi e che nei mesi scorsi aveva segnato il passo, Galbiati assicura che la situazione è ormai in equilibrio: «Proprio in questi giorni stiamo provvedendo al pagamento della mensilità di marzo. Abbiamo inoltre attivato una procedura perché nei prossimi mesi sia direttamente l’Inps a erogare queste spettanze ai singoli lavoratori. Proprio la messa in liquidazione dell’azienda ci permette di attivare questa procedura nei confronti dell’Inps».

All’ente di previdenza toccherebbe il pagamento delle mensilità di aprile, maggio e dell’indennità per i primi dieci giorni di giugno, data di scadenza dell’anno di cassa già concordato. Borghi sta intanto lavorando al concordato preventivo, che permetterebbe di estinguere i debiti in capo all’azienda prospettando un piano di ristrutturazione dei debiti e di pagamento. «Auspichiamo che si possa arrivare al concordato preventivo», ha confermato Galbiati.
Anna Prada