Vimercate, boom di separazioniLe rotture familiari sono triplicate

Separazioni e rotture. Il 2011 conferma la tendenza a salire dei divorzi, anche a Vimercate. Tra sindrome del quarto anno e le colpe della crisi economica. Anche se in Italia ancora oggi divorzia chi se lo può permettere.
Vimercate, boom di separazioniLe rotture familiari sono triplicate

Vimercate – Separazioni e rotture. Il 2011 conferma la tendenza a salire dei divorzi, anche a Vimercate. Se il boom si è registrato nel 2010 con ben 58 annullamenti di matrimonio, quasi triplicati rispetto ai 23 del 2009, l’anno scorso i divorzi sono stati 36, consolidando però l’aumento generalizzato rispetto alla ventina di casi annui registrati in precedenza con dati costanti dal 2002 in avanti. Una situazione che mostra più di un intreccio con la crisi economica che da tre anni non lascia la morsa, non solo quando si tenta un codice di lettura collettivo del fenomeno ma anche nel riverbero giuridico della questione.

«È vero, il numero dei divorzi è in aumento, e anche i primi mesi del 2012 lo stanno confermando, e la crisi si manifesta sempre prima, attorno al quarto anno di matrimonio – ha spiegato Andrea Spada, avvocato con lo studio in città, che si occupa anche di separazioni e divorzi – Lo vedo qui a Vimercate e anche, in modo ancor più massiccio forse, nella zona di Osnago e del Lecchese. Anche i colleghi mi confermano la stessa cosa. E questi dati non sono nemmeno esaustivi della realtà, perché sono davvero tante le coppie separate in casa che non arrivano al tribunale ».

I motivi? Economici. Perché se è vero che le difficoltà ad arrivare a fine mese possono essere concausa di disagio della coppia, è altrettanto certo che in Italia ancora oggi divorzia chi se lo può permettere.
«Mi sono capitati casi in cui i coniugi hanno deciso di interrompere la causa perché non potevano sostenerla economicamente né potevano avere due case e ricominciare la propria vita separatamente – ha aggiunto Spada – Così molti decidono di restare sotto lo stesso tetto e di fare vita separata». L’alternativa è il gratuito patrocinio, sempre più richiesto.

«Ormai le domande in questo senso sono tantissime. Se in un mese tratto un paio di cause di separazione ‘normale’, ne ho altre cinque con richiesta di gratuito patrocinio – ha detto Cristina Biella, avvocato con studio in centro città – I motivi sono evidenti. Spesso è la perdita del lavoro a condizionare anche questa dura circostanza della vita qual è la separazione ».
Il gratuito patrocinio è concesso a chi ha un reddito inferiore a 10mila e 628 euro. «Si tratta quasi sempre di donne, anche perché sono le donne che spesso hanno lavori precari e che in questa crisi sono state le prime a essere licenziate – ha proseguito Biella – Al contempo, sono le donne che quasi sempre risentono del peso maggiore della famiglia nei divorzi, perché i figli restano con loro».

Circostanza onerosa, ma che, sull’altro fronte, apre la partita dei padri lontani dalla prole e, in caso di redditi non agiati, schiacciati dal peso degli alimenti. In sintesi, anche a Vimercate come in tutta Italia oggi il divorzio resta un diritto per soli ricchi.
Anna Prada