Villasanta, lama puntata al colloRapinato il centro scommesse

Un coltello da cucina a pochi centimetri dal collo, tre uomini incappucciati e l'ordine di rito: consegna l'incasso. E l'operatore della sala scommesse Stanleybet di via Garibaldi non ha opposto resistenza. Il 21enne villasantese ha consegnato i soldi.
Villasanta, lama puntata al colloRapinato il centro scommesse

Villasanta – Un coltello da cucina a pochi centimetri dal collo, tre uomini incappucciati e l’ordine di rito: consegna l’incasso. E l’operatore della sala scommesse Stanleybet di via Garibaldi non ha opposto resistenza. Roberto L., 21enne villasantese che abita a pochi passi dal posto di lavoro, si è visto la vita scorrere davanti in una manciata di istanti. Ha chinato il capo, consegnato i soldi e sperato solamente che quella lama restasse abbastanza lontano dal suo collo. Erano le 10.15 circa di sera, tre quarti d’ora prima della chiusura. In sala c’era un solo cliente. Roberto era dietro al bancone.

Dalla porta d’ingresso sono entrati tre uomini con il volto coperto da un passamontagna e uno dei tre ha sfoderato il coltellaccio, puntandolo verso l’operatore. Gli altri due si sono divisi il ruolo di guardiani, uno all’ingresso, uno vicino al bancone. Hanno chiesto al giovane di svuotare la cassa e hanno fatto finire nel sacco qualche centinaio di euro. “Sono stati 30 secondi di pura follia -ha commentato Roberto- nei quali ho avuto il batticuore. Pochissimo tempo che però a me è sembrata un’eternità. All’inizio ho pensato a qualunque cosa, anche al fatto che nel giro di poche ore sarebbe scattato il 1 d’aprile, giorno di scherzi. Uando però quell’uomo mi ha avvicinato il coltello al collo ho capito che non era uno scherzo. Ho abbassato subito lo sguardo per non fissarli negli occhi e ho fatto quello che mi dicevano”.

Si è svolto tutto in un attimo, poi il trio ha lasciato il locale e si è dileguato, ma nessuno ha saputo dire se a piedi o a bordo di qualche mezzo, magari parcheggiato fuori e pronto per la fuga. La caserma dei carabinieri è a poche decine di metri e il ristorante accanto alla sala giochi era aperto ma, nonostante questo, nessuno ha visto nulla, nemmeno il cuoco del Clichè che ha sott’occhio il parcheggio. Chi ha visto tutto, invece, sono le telecamere di videosorveglianza. “Le registrazioni sono già state consegnate ai carabinieri -ha spiegato Claudio Camagni, uno dei soci- quando abbiamo sporto denuncia”. Sull’episodio indagano dunque i carabinieri della stazione locale che hanno visionato i filmati e ascoltato i testimoni.

I colpevoli, secondo il racconto delle vittime, sarebbero uomini intorno ai 30 anni e, almeno quello armato, di inequivocabile origine italiana. Con ogni probabilità, nonostante l’esiguità del bottino, si è trattato di professionisti e non di balordi. Lo lascerebbe pensare l’atteggiamento fermo ma calmo e non particolarmente aggressivo con cui hanno agito. La rapina non è il primo ostacolo sul cammino della sala giochi di via Garibaldi. Il locale è stato riaperto a metà marzo dopo la chiusura effettuata dai carabinieri per via di un’autorizzazione che pareva mancare all’appello. Come è già successo in molti altri centri della Stanleybet è stata poi la giurisprudenza europea a determinare la riapertura della sala scommesse.
Valeria Pinoia