Il Comitato antifascista di Seregno esce allo scoperto con un dura lettera inviata a sindaco e amministratori. Dopo aver bollato come «iniziativa politica miserabile» la posa della lapide per i caduti seregnesi della Repubblica sociale italiana e aver ravvisato la volontà di «sdoganare e riabilitare pensiero e formazioni politiche di estrema destra da parte di chi, ogni anno, dichiara la propria fede democratica ed antifascista nel corso delle celebrazioni del 25 aprile», con riferimento al vicesindaco Giacinto Mariani, si arriva alle dichiarazioni di intenti. «Se la lapide non venisse rimossa -dice Roberto Galliani, presidente del comitato – prenderemmo in considerazione l’ipotesi di provvedere noi». Altrettanto duro ed esplicito il commento del sindaco Edoardo Mazza: «L’amministrazione non può sottostare a quelle che suonano come minacce. La lapide non ha connotazioni di natura politica».