Via il portafogli e calci al vigilanteMonza, borseggio diventa rapina

Alcuni calci e uno spintone alla guardia giurata e il furto di un portafogli ad una ignara cliente dell'Esselunga si è trasformato in rapina aggravata per due donne, madre e figlia, condannate oggi da un tribunale collegiale presieduto dal giudice Giuseppe Airò.
Via il portafogli e calci al vigilanteMonza, borseggio diventa rapina

Monza – Hanno patteggiato madre e figlia arrestate lo scorso mese per un borseggio all’Esselunga di via Brembo, alle porte del quartiere San Fruttuoso. Due condanne pronunciate oggi a palazzo di giustizia, per Jovanka Dell’Innocente, 37 anni, e parecchie pagine di precedenti penali, e la figlia di 22 anni incensurata.

Otto mesi per la prima (e 160 euro di multa), e quattro per la giovane (con multa dimezzata rispetto a quella della madre), alla quale sono state riconosciute le attenuanti generiche. In virtù del suo stato di incensuratezza, alla ventiduenne monzese è stato riconosciuto anche il beneficio della sospensione condizionale della pena. L’accusa, contestata dal pm Manuela Massenz, era di aver sfilato con destrezza il portafogli di una signora di 50 anni, residente a Sesto San Giovanni, mentre quest’ultima stava facendo la spesa tra le corsie dell’Esselunga.

Sembra che, nel tentativo di assicurarsi la fuga, una guardia giurata sia stata bersagliata con alcuni calci ed uno spintone. Di qui l’accusa di rapina impropria, contestata dalle due imputate (per la madre c’era anche l’aggravante della recidiva) in aula di tribunale. Reato poi modificato in quello più grave di rapina aggravata, tanto che il fascicolo, è passato dal tribunale monocratico alla competenza di quello collegiale, presieduto dal giudice Giuseppe Airò.
F. Ber.