Lesmo – Erano amici di vecchia data, vicini di casa da una vita. Ma il loro rapporto di buon vicinato si è risolto nel peggiore dei modi. Un’altra condanna per Margherita Vimercati, 48 anni, agente immobiliare di Lesmo, condannata martedì pomeriggio dal tribunale di Monza a due anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento immediatamente esecutivo di 300mila euro a favore di una coppia di pensionati di Arcore, genitori di due figli (uno disoccupato, l’altra disabile psichica), che si sono costituiti parte civile nel processo, con l’assistenza degli avvocati Franco Mongiu ed Elena Panzeri.
La sentenza, è stata pronunciata dal giudice Pierangela Renda. Il magistrato, nel suo provvedimento, ha accolto la richiesta presentata dal solo avvocato Franco Mongiu, di trasmettere gli atti in procura relativamente alla testimonianza resa in aula da Stefano Picotti, avvocato nonché politico arcorese, sentito in qualità di testimone. La Vimercati era accusata di truffa aggravata, per aver venduto la casa dei suoi vicini, ed essersi tenuta i soldi ricavati dalla vendita. Prima della discussione, in aula sono stati sentiti i due figli dei coniugi truffati, anche se l’istruttoria è terminata con l’esame dell’imputata.
“Dal primo gennaio, abbiamo una nuova abitazione, da che stavano in una casa che pensavamo fosse nostra, ora dobbiamo fare i conti con un affitto da 820 euro al mese, oltre alle varie spese che abbiamo dovuto affrontare, dall’elettricista in poi, ci siamo dovuti rivolgere alla cooperativa in cui lavora mia sorella, che ci ha concesso un prestito da 10mila euro”. Il ragazzo, 30 anni e la licenza media, è disoccupato (“ho fatto molti lavoretti qua e là, ma quasi sempre in nero”), i genitori pensionati.
Dalle testimonianze dei figli, è emerso un altro particolare. Stando al loro racconto, qualche ora prima del processo l’imputata avrebbe fatto loro una proposta: “abbiamo incontrato la Vimercati qui in tribunale, ci ha detto di cambiare avvocato di ritirare la querela, e che poi ci saremmo accordati fra di noi; ci conoscevamo da una vita, perché era nostra vicina di casa”. Si è difesa, invece, l’imputata, giustificando in sostanza il suo comportamento con “problemi economici”, che l’avrebbero sopraffatta.
Oggi la donna ha spostato la sua attività in Svizzera: “i giornali mi hanno dipinta come una criminale, qui non posso più lavorare”. Margherita Vimercati nel febbraio dello scorso anno, era stata raggiunta da un ordinanza restrittiva agli arresti domiciliari, richiesta dal sostituto procuratore Donata Costa. Gli inquirenti, all’epoca temevano che la donna potesse rifugiarsi proprio nel paese elvetico. Per una vicenda analoga, inoltre, l’impresaria di Lesmo aveva già patteggiato in udienza preliminare un anno e otto mesi.
Federico Berni