Meda – Via Cialdini diventerà una sorta di “Cittadella studi”? La volontà dell’amministrazione comunale guidata da Giorgio Taveggia sembra proprio quella di accorpare molte delle realtà scolastiche della città in questa zona, ma ancora la strada verso una soluzione del genere è molto lunga. La notizia è balzata agli onori della cronaca negli ultimi giorni, quando il primo cittadino ha dovuto fare i conti con le voci di popolo – forse qualcosa di più? – che si rincorrono intorno ad un probabile trasferimento della scuola professionale Don Milani sul territorio di Camnago. Attualmente la Don Milani – che presenta tre curricula di studi: sociale, turistico e aziendale – è divisa in due plessi, entrambi sul territorio medese. Il primo in via Como e l’altro vicino all’oratorio.
L’idea del primo cittadino sarebbe quella di accorpare il tutto in via Cialdini, non lontano dalle attuali scuole elementari San Giorgio. Non so cosa ci sia di vero nelle intenzioni sventolate di recente – spiega il sindaco Taveggia – rispetto a un trasferimento della Don Milani. Per ora, è chiaro solamente che l’amministrazione di Meda vorrebbe tutt’altro. Anzi. E’ sempre stato un nostro pallino quello di accorpare in un’unica area le scuole medesi. Nella zona di via Cialdini si verrebbero a trovare una scuola materna, nella vicina via Garibaldi, la scuola elementare San Giorgio, il liceo scientifico e classico dedicato a Marie Curie e anche la scuola professionale Don Milani, per la quale avremmo già individuato un terreno idoneo ad accogliere le due attuali sedi distaccate. Si verrebbe così a creare una Città degli studi che porteremmo con grande orgoglio per tutta la Brianza. Ovviamente, il tutto va proposto e concertato con la Provincia di Monza e Brianza, anche perché la scuola professionale Don Milani è provinciale».
L’idea di Taveggia va ben oltre l’accorpamento materiale delle realtà scolastiche, ma prevede anche un piano di trasporti necessario e abbastanza intraprendente. «Abbiamo pensato anche alla creazione di linee di navette e bus che vadano e vengano dalla stazione delle Ferrovie Nord – conclude Taveggia – in modo da facilitare l’arrivo e l’uscita dei ragazzi rispetto alle strutture scolastiche». Il progetto è ambizioso e, a quanto pare, anche di vecchia data: «Quest’idea era già stata ventilata tanti anni fa, quando sono stato sindaco nei primi anni ’90. Poi, non se ne fece più nulla. Ma per vedere la luce, ci saranno ancora diversi passaggi burocratici da fare, perché questo tipo di intervento è impegnativo e richiede un gran quantitativo di forze». Se per ora l’argomento rimane ancora in un limbo, ci sono diverse domande alle quali il medese medio vorrebbe trovare risposte. Soprattutto: cosa c’è di vero nella volontà di trasferire le Don Milani a Lentate?
E.San.