Seicento posti di lavoro a rischio. Insieme a un luogo in cui la musica si compra ma si può anche ascoltare. E scoprire. E’ la Fnac, la società francese dei dischi (e dei libri, micro, informatica, audio, video e fotografia) che a inizio anno ha annunciato una severa ristrutturazione entro fine 2012. Ed ecco che la crisi si lega alla musica. Perché gli interventi dovrebbero riguardare la chiusura del ramo italiano dell’azienda.
Ancora senza notizie dopo otto mesi dall’annuncio, e con San Silvestro sempre più vicino, i lavoratori delle sedi di Milano, Genova, Torino, Verona, Napoli, Roma e Firenze si sono mobilitati per sollecitare una risposta alle loro domande.
«Fnac – si legge nel comunicato dei lavoratori – è una società del Gruppo PPR, che detiene tra gli altri il marchio Gucci Il Gruppo PPR è presieduto da François-Henri Pinault (che proprio in settimana in un’intervista al CorriereEconomia ha rivelato di guardare all’Italia per nuove acquisizioni, ndr), che negli ultimi anni ha sempre più decisamente manifestato l’intenzione di spostare gli interessi del gruppo sui marchi del lusso. Le lavoratrici e i lavoratori di Fnac esprimono la loro netta contrarietà per l’annunciata chiusura/vendita del ramo italiano della catena. Oltre al posto di lavoro di decine di persone, è a repentaglio la sopravvivenza di un importante centro di aggregazione e diffusione della cultura che nel corso degli anni ha contribuito con le proprie iniziative alla crescita intellettuale delle città in cui è presente».
La Fnac (nata nel ’54) “si distingue da sempre per la sua politica commerciale, per la sua vocazione culturale, per l’alleanza con il consumatore e per la promozione delle nuove tecnologie”, si legge nel profilo ufficiale. E la vocazione culturale è stata coltivata negli anni attraverso l’organizzazione dei forum con i nomi più importanti della musica, della cultura, del cinema, dell’arte, della fotografia. Negli ultimi dieci anni anche in Italia. Dal 2000, con l’arrivo a Milano in via Torino, è diventata luogo di presentazione di nuovi dischi e progetti (non solo musicali) di artisti affermati o emergenti, senza differenza.
Ma ora con seicento lavoratori a rischio dietro gli scaffali. In loro sostegno è stata avviata una petizione online (http://firmiamo.it/salviamo-fnac), si sono mobilitati quanti frequentano gli store come clienti, le istituzioni (come l’assessore alle attività produttive del comune di Milano, Cristina Tajani) e i lavoratori stessi sono scesi in piazza durante la recente Vogue fashion night.
Intanto sono state confermate le date delle esibizioni in-store di settembre: in Fnac sono attesi i Gemelli diversi, Il Cile, Nesli, Marina Rei, Luca Morino, Mondo Marcio, Francesca Michielin da X-Factor. E pure Skunk Anansie (il 23 settembre a Milano). In attesa delle notizie sul futuro (aggiornamenti sul gruppo facebook Salviamo Fnac).
Chiara Pederzoli