Cesano Maderno – La banda dei cimiteri è tornata a colpire e questa volta ha agito in maniera mirata a San Bernardo, sottraendo un’unica statua. Si tratta di un magnifico angelo alto un metro e sessanta, posizionato su un basamento in marmo tra le cappelle di famiglia Formenti e Marelli, esattamente identiche nelle fattezze e collocate in fondo alla parte più vecchia del camposanto.
L’angelo era talmente bello, da essere al centro di un articolo pubblicato sulle pagine del nostro giornale nel 1984, anno in cui fu collocato nel luogo sacro per onorare la memoria dei Marelli deceduti. Realizzato in bronzo, ha un forte significato artistico: le mani giunte verso l’alto simboleggiano il desiderio di volare verso il cielo, verso la vita eterna accanto al Divino. Negli anni in molti l’hanno ammirato, fermandosi anche in momenti di raccoglimento e preghiera. Per i Marelli, noti mobilieri di San Bernardo, aveva un profondo valore affettivo.
Sono stati loro ad accorgersi del furto all’inizio del mese e a sporgere regolare denuncia ai carabinieri della tenenza cittadina, dopo aver esposto il problema ad Assp, società che si occupa della cura dei cimiteri. L’area, in particolare il parchetto dei Tigli alle spalle del cimitero, è sotto il controllo della videosorveglianza comunale, per questo è stato chiesto di poter visionare le immagini. Purtroppo le registrazioni degli ultimi giorni hanno dato esito negativo.
«Molto probabilmente il furto è stato commesso già a fine agosto – spiega il presidente di Assp Luca Zardoni – ma è stato scoperto solo all’inizio del mese. Ci siamo subito recati in comune, per raccogliere ulteriori elementi per risalire agli autori, ma le immagini diciamo così “vecchie” vengono rimpiazzate dai nuovi filmati». Un sistema comune agli impianti di videosorveglianza pubblici, che forse andrebbe aggiornato, proprio per consentire alle forze dell’ordine di agire anche a giorni di distanza dalla consumazione di un furto. Nonostante ciò, è stato comunque possibile riuscire almeno a ricostruire come sarebbero avvenuti i fatti.
Accanto alle due cappelle è stato rinvenuto un cestino, che con ogni probabilità i ladri hanno usato come rialzo, per scavalcare il muretto anteriore del cimitero, da dove forse si sono “passati” la statua prima di scappare. Nonostante l’altezza, un metro e sessanta, e il materiale di produzione, il bronzo, l’angelo non era particolarmente pesante, perché in alcune parti l’autore ha scelto di realizzarlo con uno spessore minimo, per dare una sensazione di leggerezza come il volo.
Cristina Marzorati