Monza – Trent’anni fa, a 225 chilometri orari, prima di affrontare una curva a destra, sul circuito di Zolder, in Belgio. Era l’8 maggio del 1982: la Formula 1 perdeva un campione dello spettacolo, Gilles Villenueve. Un palmarès che non vede in bacheca coppe del mondo, ma Villenueve resta uno dei piloti più ricordati del Circus che probabilmente, allora, aveva ancora un fascino autentico, quello dell’olio, della leva del cambio e della testa piegata di lato per far raffreddare il motore.
Morì a 32 anni Gilles. Per molti piloti la carriera parte sui Kart, la sua sulle motoslitte, in Canada. Le prime gare su una monoposto risalgono al 1976, mentre approdò su una Formula 1 un anno più tardi. L’esordio fu in McLaren ma alla fine della stagione balzò su una Ferrari, in sostituzione di Lauda. La Rossa non la abbandono più. Nei cinque anni vinse sei gran premi e nel 1979 fu vicecampione di Formula 1 a quattro punti da Scheckter e ottenne il miglior risultato della carriera a Monza, dove giunse secondo.
Gilles l’aviatore, il suo soprannome, per lo stile di giuda spericolato e aggressivo. Memorabile, nel 1979, la sfida al gran premio di Francia di Digione con René Arnoux, alla guida di una Renault turbo. I due percorsero gli ultimi tre giri ruota contro ruota e alla fine Villenueve la spuntò. Più amara per Gilles fu invece la gara di Imola, nel 1982, quando, in testa, fu beffato al traguardo dal compagno di squadra Didier Pironi. Ne seguirono aspre polemiche e dietro le quinte qualcuno parlò della profonda amarezza di Gilles che si sentì abbandonato dalla squadra e meditò di passare a un’altra scuderia.
Tutto questo a due settimane da Zolder. Nei giorni successivi il clima rimase tesissimo, fino alle 13.52 di sabato 8 maggio quando mancano pochi minuti al termine delle qualifiche che vedono Villenueve attardato, al sesto posto. Pironi è invece al terzo. Villenueve arriva dalla discesa che immette alla curva del bosco quando si trova davanti, molto più lenta, la March di Jochen Mass. E’ una frazione di secondo: Mass si sposta a destra e altrettanto fa Gilles, convinto che il pilota della March si sposti a sinistra. Inevitabile la collisione.
La Ferrari di Villenueve si alza in volo e compie due giri su sè stessa, mentre il pilota viene spinto fuori dall’abitacolo per la rottura delle cinture di sicurezza. Come se non bastasse Villeneve perde anche il casco. Il pilota cade contro una recinzione a 50 metri di distanza sbattendo il collo contro un palo di sostegno della rete di protezione. Il resto furono i soccorsi di un uomo con lesioni gravissime, dichiarato clinicamente morto la sera stessa.
A trent’anni di distanza Gilles sarà omaggiato dal figlio e campione del mondo 1997 Jacques, che proprio l’8 maggio a Fiorano salirà a bordo della 312 T4 detta anche Sogliola, con cui il padre corse nel 1979: «Sarà l’occasione – dicono dalla scuderia Ferrari – per rievocare la figura di un pilota ma, soprattutto, di un uomo che ha un posto d’onore nella storia della Ferrari e sempre lo avrà»
r.mag.