Monza – «Perché il futuro sia memoria e non destino». È il tema del congresso nazionale dell’Aned, l’associazione degli ex deportati politici nei campi nazisti, in corso a Palazzo Reale a Milano fino a domenica 14 ottobre.
Al centro dell’intervento del presidente Gianfranco Maris la trasmissione della memoria dei lager attraverso le generazioni. Un patrimonio che per ragioni anagrafiche si sta affievolendo. Classe 1921, superstite dei campi di Fossoli, Bolzano, Mauthausen e Gusen, Maris è presidente dell’associazione da oltre trent’anni. Il Congresso, che coinvolgerà un centinaio di delegati provenienti da tutta Italia, tratterà anche la modifica dello statuto dell’associazione.
Ai partecipanti è arrivato un messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «La memoria del sacrificio di migliaia di vittime innocenti della barbarie nazifascista, che anche il costante impegno del vostro sodalizio contribuisce a mantenere viva, costituisce un prezioso patrimonio morale e civile da custodire per preservare e sviluppare, anzitutto nelle giovani generazioni, i valori di libertà, di solidarietà e di giustizia sociale che sono alla base del nostro ordinamento democratico e repubblicano, nato dalla resistenza e dalla lotta alla dittatura fascista».
Il dibattito proseguirà per tutta la giornata di sabato 13, per concludersi domenica 14 con l’approvazione del documento politico conclusivo, l’elezione del presidente e degli organismi dirigenti dell’associazione e, in seduta straordinaria, con la votazione del nuovo statuto dell’Aned.
I congressi nazionali precedenti si sono riuniti nel 2000 all’interno del campo di Mauthausen, nel 2004 alla Risiera di San Sabba e nel settembre del 2008 a Marzabotto.