Tornado in Brianza il 7 luglio 2001La Omr: aspettiamo i risarcimenti

In un attimo l'azienda dei fratelli Meroni era stata in larga parte devastata dalla furia della tromba d'aria. Dieci anni dopo sono di nuovo leader nel settore tecnologico. Ma aspettano ancora i risarcimenti del 2001.
Tornado in Brianza il 7 luglio 2001La Omr: aspettiamo i risarcimenti

Concorezzo – La sede di via Brodolini era stata inaugurata appena da sette mesi, nel dicembre del 2000, quando il suo intero fronte collassò sotto l’urto della violenta tromba d’aria che investì in pieno l’area industriale, fino a Malcantone, e l’abitato di cascina Cassinetta. L’Omr, azienda di Concorezzo fondata nel 1969, ai vertici italiani nella produzione di circuiti stampati e leader europeo del settore, fu tra le aziende maggiormente danneggiate.

Francesco Meroni, titolare con i fratelli della Omr, cosa ricorda di quel sabato di luglio?
Tutto. Ripensare a quel giorno significa riportare alla memoria una vicenda ricca di traumi di vario genere, umano, professionale, economico. Sono passati dieci anni ma è un ricordo ancora vivido, e non potrebbe essere diversamente.
Tutto accadde a mezzogiorno.
Tra le dodici e mezzo e l’una. Qui in azienda c’era del personale, avevano appena terminato alcune lavorazioni. Fortunatamente i dipendenti compresero che non si trattava di un semplice temporale estivo ed ebbero la prontezza di ripararsi presso i plinti portanti, mettendo in atto comportamenti di salvaguardia per evitare di essere colpiti da crolli e macerie. I danni furono ingenti, ma nessuna persona fu coinvolta.
A quanto ammontarono i danni all’Omr?
Due miliardi e mezzo di lire. Tutta la parte frontale del nostro immobile fu abbattuta dalla tromba d’aria.
Furono giorni e settimane concitati.
Certo. La nostra azienda venne anche utilizzata per incontri allargati alle altre ditte della zona con le istituzioni. Vennero qui il presidente del Consiglio Berlusconi e il presidente della Regione Formigoni.
Quali furono i tempi della ricostruzione?
Rapidi. Nel nostro caso, considerato che il capannone era nuovo e che avevamo ampie coperture assicurative, riuscimmo a ricostruire e ripristinare il funzionamento dei macchinari velocemente.
E il resto dell’area?
Devo dire che l’intera zona coinvolta ebbe modo di reagire in fretta, con spirito di collaborazione tra aziende e con il territorio. Si può dire che la zona industriale di Concorezzo fu ricostruita in tempi record.
Le istituzioni fecero la loro parte stanziando i fondi straordinari promessi?
Su questo fronte qualche problema c’è stato a dire il vero. Siamo ancora in attesa di ricevere i contributi. A quanto ci risulta la Regione ha provveduto a stanziare questi fondi al Comune di Concorezzo e qui si sono fermati. Abbiamo in corso una causa giudiziaria con il Comune proprio per ottenere quanto ci spetta.
A dieci anni di distanza, qual è la fotografia odierna di Omr?
Come ho detto, la nostra attività all’epoca subì una battuta di arresto che venne velocemente superata. Il seguito fu di costante crescita. Oggi Omr conta un centinaio di dipendenti ed è ai vertici italiani ed europei del settore.
Anna Prada