Telefonia, problemi coi gestoriRaffiche di segnalazioni

Telefonia, problemi coi gestoriRaffiche di segnalazioni

Monza – Il sessantacinque percento dell’attività di Adiconsum è ancora oggi dedicata a risolvere gli inghippi della libera concorrenza telefonica. Tant’è che, allo sportello di via Dante, a Monza, sono state aperte, da gennaio a oggi, già sessantacinque pratiche relative ad utenti che hanno avuto problemi riguardanti la telefonia. Più del doppio, d’altra parte, le semplici consulenze, quei problemi che gli utenti riescono a risolvere da sé, dietro suggerimento di un esperto delle associazioni dei consumatori. Passaggi da un gestore all’altro in maniera inconsapevole, i casi più frequenti. E, di conseguenza, lungaggini e costi per riappropriarsi del proprio numero oltre che della propria linea telefonica. Un consiglio su tutti, da parte di Sergio Colombo, responsabile Adiconsum Monza e Brianza: “Non accettare mai offerte che vengono formulate per telefono. Quando siete interessati a un’offerta, sia di cambio compagnia, sia di cambio tariffa, chiedete di poter visionare il contratto, altrimenti non accettate”. Ogni telefonata, infatti, viene registrata. Una registrazione della quale i clienti sono avvisati. Ma dietro cui si nasconde un inghippo: ammettere di essere interessati a un’offerta, significa accettarla. E significa anche sottoscrivere un contratto. Che poi arriverà a casa, cartaceo, da firmare. Ma che ha valore da quando, al telefono, si afferma il proprio interesse all’offerta. “Non date mai consensi per telefono –avvisa Colombo- ma chiedete sempre e solo il cartaceo. E nel caso vi accorgiate del cambio dell’errore commesso, inviate subito una raccomandata di disdetta. Avete tempo fino a dieci giorni dalla telefonata”. Nel caso trascorrano più di dieci giorni, infatti, recedere dal contratto diventa davvero un’impresa infinita: “Molti utenti si accorgono di essere passati ad altro gestore, solo al momento dell’arrivo a casa della bolletta. E’ sicuramente troppo tardi. Allora i tempi si allungano e i costi aumentano”. Tempi e costi che solo in alcuni casi si riescono a risparmiare. Nei casi in cui le compagnie telefoniche prevedano al loro interno la figura del conciliatore, un esperto con cui possono interagire direttamente le associazioni dei consumatori: “Per fortuna ormai quasi tutte le compagnie telefoniche, ma anche le grandi aziende, prevedono la figura del conciliatore. Un vantaggio per le associazioni in difesa dei consumatori ma soprattutto un risparmio di tempo e denaro per i clienti beffati”. Tanto il lavoro per Adiconsum, quindi. Che, infatti, sta cercando volontari per i suoi sportelli brianzoli di Monza, Seregno, Carate, Vimercate e Vario d’Adda. Info www.adiconsum.it,
adiconsum.brianza@cisl.it.
«Da febbraio 2008 ad oggi – ha spiegato Domenico Codispoti di Federconsumatori – abbiamo aperto novantasette fascicoli, che riguardano un po’ tutti gli operatori principali che gestiscono la telecomunicazione in Italia. La telefonia rappresenta davvero un grosso problema». La maggior parte delle pratiche sono state aperte a causa di attivazioni truffaldine di linee da parte di gestori diversi da Telecom ai danni di ignari utenti: «Accadeva – ha raccontato Codispoti – che alcune compagnie telefoniche telefonassero a casa dei cittadini, proponendo contratti senza canone o, comunque, a tariffe vantaggiose per portare via gli utenti a Telecom. Nel momento in cui i cittadini si dicevano interessati a saperne di più, il gestore telefonico del caso li considerava acquisiti e provvedeva a segnalare l’acquisizione a Telecom, nonostante l’assenza di un contratto scritto. Da qui iniziavano i problemi perché il nuovo operatore mandava la fattura e il cliente per rientrare in Telecom avrebbe dovuto pagare una penale al nuovo operatore e il contributo di attivazione a Telecom». La Federconsumatori è a conoscenza di casi di telefonate «manipolate», cioè tagliate in modo da fare sembrare che l’utente avesse asserito alla richiesta di stipula di contratto, quando invece aveva risposto ad un’altra domanda. «Da ottobre, grazie all’intervento dell’Autorità Garante delle Telecomunicazioni non sono più ammessi contratti fatti al telefono e la casistica è diminuita».
Elena Lampugnani
Luca Scarpetta