Tagli alla sanità, Lombardia sicura«I posti letto non diminuiranno»

Non ci sarà nessun taglio di posti letto e di servizi nelle strutture sanitarie della Lombardia nel 2013. E' quanto stabilisce la delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità Mario Melazzini.
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Monza – Non ci sarà nessun taglio di posti letto e di servizi nelle strutture sanitarie della Lombardia nel 2013. E’ quanto stabilisce la delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Mario Melazzini, che recepisce il provvedimento nazionale della cosiddetta ‘spending review’. Sarà poi la nuova giunta regionale a farsi carico dell’attuazione di questo provvedimento nazionale, attraverso alcune azioni, tra cui: ridefinizione, entro il 30 giugno, della rete delle emodinamiche e delle alte specialità (cardiochirurgie, chirurgie vascolari, neurochirurgie, chirurgie toraciche) in base a criteri di appropriatezza, numero e tipologia di prestazioni stabiliti grazie al lavoro di appositi g
gruppi di approfondimento tecnico; riorganizzazione, entro dicembre 2013, dei punti nascita in base ai parametri nazionali (accordo Stato-Regioni del 2010) e regionali (Gruppo di approfondimento tecnico) e tenuto conto di peculiarità particolari (territori montani, difficoltà viabilistiche, ecc).

“Grazie ai nostri conti in ordine e alla politica di eliminazione degli sprechi già condotta negli anni – commenta il presidente della Regione Roberto Formigoni – siamo in grado di fronteggiare i pur pesanti tagli del Governo, senza chiudere nessun posto letto e, anzi, aumentando la sicurezza e la qualità dell’offerta delle nostre strutture. Possiamo farlo, perché abbiamo costruito un sistema virtuoso che offre eccellenza nelle cure a costi inferiori rispetto ad altre realtà”.

“La riorganizzazione – spiega Melazzini – dovrà avvenire senza ridurre i servizi resi ai cittadini. Le strutture che saranno coinvolte in questa revisione della rete dovranno essere chiamate a focalizzarsi su una offerta più adeguata, più appropriata e più utile rispetto i bisogni dei cittadini. Riorganizzare la sanità, infatti, vuol dire adeguare i servizi alle domande che emergono dal territorio”.