Nova Milanese – È la guerra dei poveri. Lo scorso weekend i ladri hanno colpito la sede della Conferenza San Vincenzo de’ Paoli ospitata nei locali adiacenti il nuovo centro pastorale di San Bernardo in via Venezia a Nova Milanese.
«Non sappiamo esattamente quando è avvenuta l’intrusione – ha spiegato Pietro Franceschini, ex presidente e ora tesoriere dell’associazione – ad accorgersene è stato un parrocchiano che, parcheggiando accanto all’oratorio, lungo lo sterrato della via chiusa sulla quale si trova l’ingresso della Conferenza ha notato che una delle finestre era rotta».
Probabilmente cercavano denaro. Ma non hanno trovato nulla. Hanno frugato un po’ dappertutto sperando di trovare chissà che cosa. Hanno preso qualche forma di parmigiano conservata in frigorifero e poi di preciso non si sa, forse qualche vestito. Quelli che la San Vincenzo distribuisce ai poveri ogni terzo lunedì del mese. Abiti smessi per adulti e bambini.
«Non c’è un inventario di questo tipo di merce – ha proseguito Franceschini – così come non avevamo ancora fatto in tempo a registrare tutto i prodotti che i novesi avevano donato durante la giornata della Carità che si era appena svolta».
È vero è una guerra tra poveri di chi ruba ai poveri perché è povero lui stesso, ma quello che non torna in questo furto è la coincidenza con la giornata della Carità. Un tradizione novese del periodo quaresimale durante il quale le famiglie che possono offrono alla San Vincenzo beni alimentari non deperibili come zucchero, pasta, riso, caffè, pannolini per bambini e latte, prodotti che poi l’associazione distribuisce ai bisognosi. Domenica 3 marzo è stato raccolto qualcosa come nove tonnellate, novecento chili di prodotti di vario genere che nelle prossime settimane sarebbero stati distribuiti alle famiglie.
Forse chi si è introdotto nella sede non aveva tempo di aspettare fino al prossimo appuntamento per la distribuzione? O forse, chissà. «Il danno è soprattutto per la finestra da riparare – ha detto il parroco di Sant’Antonino don Luigi Caimi – per il resto quella merce era destinata ai poveri come lo è chi si è introdotto nella sede».
Si sta pensando ad un servizio di videosorveglianza. Per scoraggiare altre intrusioni, anche se il problema è un altro.
Giusy Taglia