Splendori e giochi d’acqua,la meraviglia di Villa Gernetto

Continuano anche nella giornata di domenica 25 marzo le visite straordinarie agli iscritti del Fondo ambiente italiano alla splendida dimora di Lesmo. Gli alberi secolari e i preziosi interni
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Lesmo– Crocus, narcisi e i primi tulipani  in fiore nel secondo parco recintato più grande della Lombardia, prima di fermarsi sotto il pennone sul quale svetta anche la bandiera del Milan. Il gruppo – una ventina di persone in tutto oltre al persone di sicurezza che segue passo dopo passo i presenti – si è appena incamminato lungo la salita che conduce all’ingresso di Villa Mellerio che tutti conoscono come Villa Gernetto.
La fontana che nel recente passato ha visto il proprietario di casa Silvio Berlusconi accogliere l’amico presidente russo Vladimir Putin, è lì, a pochi passi. Le visite che il Fai ha organizzato in via straordinaria per i propri iscritti continuano anche nella giornata di domenica 25 marzo.
Una due giorni che ha permesso a centinaia di persone di visitare molti interni della villa, e una parte del parco curato nei dettagli. Le guide del Fai fanno strada negli ambienti rinnovati, antiche decorazioni, preziose specchiere, maestosi lampadari in vetro di Murano, pavimenti recuperati, parquet cesellati pezzo per pezzo, divani e poltrone, camini. Spiegano, le giovani guide, la storia di questa residenza descritta nei secoli che ne hanno accompagnato la presenza a Lesmo, con la torre nella quale sono state ritrovate 273 monete d’oro del V secolo.
Statue ovunque, ma non quelle del Canova che arredavano la cappella: la precedente proprietà le ha vendute alla Regione Sicilia. Si percorrono corridoi e ambienti particolarmente luminosi. La completa ristrutturazione messa a punto da Finivest, dicono le guide, ha restituito Villa Gernetto agli antichi splendori. Basterebbero i pavimenti riportati alla luce dopo essere rimasti sepolti per decenni.
Un’oretta di visita: dai corridoi agli studioli, dalla biblioteca all’auditorium, dalla sala delle feste ai grandi tavoli, le statue delle quattro stagioni.
Infine il parco, con vista mozzafiato e a perdita d’occhio. All’esterno il ronzio dei motori che vanno a tutto gas nel vicino autodromo.
Non basta a rovinare l’incanto del vero curato con cura maniacale, arricchito da fontane e giochi d’acqua che rendono ciascuno scorcio unico rispetto all’altro. Vicino alla fontana il centenario Ginko Biloba sembra proteggere i giardini all’italiana attraverso i quali la comitiva si avvia verso l’uscita. Il ritorno alla normalità è dietro il cancello d’ingresso, dove altre persone sono impazienti di iniziare il viaggio in una autentica meraviglia.