«Sono del Comune, vendo caffè»Barlassina, truffatori in azione

Barlassina – «L’amministrazione comunale non ha mai autorizzato i venditori di macchine del caffè che in questi giorni stanno truffando alcune famiglie barlassinesi»: l’avvertimento arriva direttamente dal sindaco Annamaria Frontini, che si trova a dover raccogliere le segnalazioni di alcuni concittadini incorsi nell’astuto imbroglio messo in atto da soggetti che rimangono anonimi. Nonostante la presenza costante delle pattuglie della Polizia locale sul territorio, nonostante i controlli della Dorsale delle Groane e dei carabinieri in congedo, per tutta l’estate a Barlassina sono proseguiti i casi di truffe ai danni di ignari cittadini.

Casi ancora più spiacevoli e subdoli per la cittadinanza, in quanto spesso perpetrati contro la fascia anziana della popolazione. Non si è ancora spenta l’eco dei raggiri perpetrati prima dell’estate ai danni di alcuni pensionati del paese, ad opera di abili truffatori che li avevano convinti a consegnar soldi per l’acquisto di fantomatici computer. Un classico esempio di raggiro questo, spesso portato persino ad esempio dall’informazione televisiva e dalle stesse forze dell’ordine quando svolgono i periodici incontri con la popolazione.

Ma il trucco del caffè ha dell’inedito, almeno a Barlassina: alcune famiglie hanno segnalato di essere state costrette a comprare grandi quantitativi di caffè a seguito di telefonate decisamente singolari. Nelle chiamate ricevute a casa infatti, gli anonimi malintenzionati si spacciano per inviati comunali e convincono i malcapitati di turno ad accettare una macchina del caffè. Convinti della bontà dell’offerta, le vittime si vedono recapitare a casa l’elettrodomestico.

Ma insieme alla macchina del caffè, viene loro imposto l’acquisto di un grande quantitativo di caffè a costi decisamente alti. Senza, naturalmente, la possibilità di recedere dall’acquisto. Una volta chiuso <l’affare> i malcapitati si rivolgono in Comune e alle forze dell’ordine, magari facendo presente l’alto costo sostenuto, per vedersi rispondere che le autorità cittadine sono all’oscuro di tutto e non hanno mai dato il permesso per la vendita. La situazione si è fatta talmente grave da convincere il sindaco a precisare l’estraneità del Comune da quanto avvenuto, aggiungendo che «l’amministrazione comunale non vende e non promuove  nulla».

Frontini si sente, inoltre di invitare la cittadinanza a «prestare la massima attenzione e di dare immediata comunicazione alla vigilanza urbana», a chi fosse rimasto vittima di casi del genere.
Pier Mastantuono