Seveso – Frigoriferi sventrati, lavatrici a pezzi, casse arrugginite, un container per la carta e un altro per il cartone. Qualcuno storce il naso perché vede una discarica, ma per Maurizio Ravasi e i suoi collaboratori questo è il paradiso. Tutti i giorni sono in giro per la città con due camioncini, mentre al mercoledì e al sabato (dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17) tengono aperto il cancello di corso Isonzo per ricevere il materiale dai sevesini. Se non arriva nessuno, smontano gli elettrodomestici per suddividere i metalli o ammucchiano ordinatamente la carta e il cartone nei containers. Quale è il loro scopo?
Questo è il campo di lavoro del gruppo missionario di Seveso che nel 2012, malgrado qualche furto subito, è riuscito a raccogliere circa 23mila euro in favore delle popolazioni più povere del mondo. Questi soldi sono stati suddivisi tra alcuni missionari in Brasile, Mozambico, India, Bosnia, e Bolivia. Un contributo è stato inviato anche alle missioni dei saveriani di Desio e ai Guanelliani. Un paio di volte all’anno i volontari del Gruppo missionario si recano direttamente sul posto con i loro automezzi a portare i loro aiuti sia in denaro che in generi alimentari o materiali vari. Una delle mete più frequenti, anche per la relativa vicinanza, sono le missioni di Klos Fan e Durazzo, dove lavora suor Rosella, che ha prestato la sua opera per molti anni presso l’asilo di via Marconi.
Un’altra missione con la quale esiste un rapporto privilegiato è quella di Palmar Chico e Grande in Bolivia dove vive il sevesino padre Pio Tagliabue, al quale hanno fatto visita qualche anno fa Maurizio Ravasi e Andrea Basilico. Una delle mete un tempo più frequentate è stata la missione in Mozambico di padre Ottorino, che i sevesini conoscono perché in questi ultimi anni viene spesso a Seveso. In passato era invece il dinamico Maurizio che andava a trovarlo, qualche volta anche da solo. L’entusiasmo è tanto, la voglia di andare avanti non manca, ma qualche nube si sta addensando all’orizzonte.
“Da tempo si ipotizza che la Comunità pastorale San Pietro da Verona voglia vendere l’immobile per fare fronte ai suoi numerosi impegni. – Spiega Maurizio – Se dovesse accadere non potremo più raccogliere i rottami e aiutare i nostri missionari. Io spero nella Provvidenza, però, e sono sicuro che alla fine una soluzione la troveremo. Nel frattempo invito tutti i sevesini a portare rottami e e carta al nostro campo. Non raccogliamo legno, polistirolo, plastica e vetro. Siamo aperti il mercoledì e il sabato.”
Francesco Botta