Sette famiglie ancora sfollatedopo l’incendio a Cascina Gaeta

Sono ancora costrette a vivere lontano dalla loro casa le sette famiglie di Cascina Gaeta, vittime del violento incendio che venerdì 12 agosto ha bruciato l'ultimo piano di un'ala della storica sul fronte di via De Amicis a Cesano Maderno. Il Comune per motivi di sicurezza ha emesso un'ordinanza d'inagibilità.
Sette famiglie ancora sfollatedopo l’incendio a Cascina Gaeta

Cesano Maderno – Sono ancora costrette a vivere lontano dalla loro casa le sette famiglie di Cascina Gaeta, vittime del violento incendio che venerdì 12 agosto ha bruciato l’ultimo piano di un’ala della storica Corte Gaeta sul fronte di via De Amicis. Tutte hanno trovato ospitalità da parenti, fatto salvo la famiglia di Armand Thoma, albanese, trentenne, padre di una bimba piccola, che al momento del disastro era in vacanza. Rientrato urgentemente in aereo, impossibilitato a entrare in casa, Thoma ha proseguito le vacanze, ma la prossima settimana sarà nuovamente a Cesano e allora sarà costretto a trovare una soluzione alternativa. Perché il Comune per motivi di sicurezza ha emesso un’ordinanza d’inagibilità per tutte e sette le abitazioni, i residenti potranno rientrare solo quando saranno iniziati e finiti i lavori di sistemazione.
In settimana un perito dell’assicurazione della famiglia pakistana, da cui sono partite le fiamme dopo l’esplosione della lavatrice, ha avuto un primo incontro con gli abitanti, rimane da chiarire se il contratto legato al mutuo copra anche i danni causati a terzi.

«Stiamo vivendo una situazione incredibile» racconta Domenico Garramone, che in seguito all’incendio ha aperto le porte della sua casa di Desio a papà Rocco di 78 anni, mamma Antonia di 81 anni e alla sorella Rita. «Dal Comune ci hanno fatto sapere che dobbiamo rimboccarci le maniche. É incredibile, arrivano gli stranieri e gli preparano subito la casa, noi ci troviamo di fronte a un disagio imprevisto e non dovuto dalla nostra responsabilità e dobbiamo arrangiarci. Per fortuna mia moglie e i suoi figli hanno capito il problema e ora viviamo tutti sotto lo stesso tetto a Desio».

La stessa cosa l’ha fatta il cugino di Domenico. Lui vive a Cogliate e qui ora abitano anche Francesco Garramone, fratello di Rocco, pensionato, la moglie e il figlio Pino. Tutti hanno subito danneggiamenti di varia entità a causa dell’incendio. «Ma la situazione peggiore è sicuramente quella di mia sorella – prosegue Domenico – lei abitava all’ultimo piano, esattamente accanto all’appartamento da dove si sono sprigionate le fiamme e il fuoco ha bruciato tutto, ha persino sciolto la porta d’ingresso». Il disagio per tutte queste persone, circa una quindicina, non è però vicino a una soluzione. «Dobbiamo iniziare i lavori – spiega Domenico – abbiamo già contattato delle imprese di costruzione, aspettiamo il preventivo e speriamo di partire il prima possibile». Una delle ordinanze sulla Corte Gaeta riguarda anche la viabilità, vedi la chiusura parziale di via De Amicis.
Cristina Marzorati