Serie D, Caratese ancora ko Nell’infrasettimanale è Cantù

Carate – La Caratese che dopo la figuraccia interna patìta fra le mura amiche contro l’Olginatese (cinque a zero per i lecchesi), chiamata alla riscossa nel mercoledì di “lavoro” in quel di Cantù, non va oltre una prestazione più che dignitosa ma, come al solito, i tre punti li portano a casa gli altri. Insomma, siamo alle solite, un film già visto; con il conseguente terrore da parte dei supporters di vivere un’altra annata tribolata che probabilmente, nella “migliore” delle ipotesi, vedrà l’undici azzurro relegato in categoria inferiore.

Ciò detto, ci tocca raccontare di una Caratese da incubo fra le mura amiche che suo malgrado esalta a dismisura le qualità di un formazione che ha solo approfittato dell’ennesimo totale black-out: un’Olginatese che dopo aver rifilato cinque reti agli azzurri (Chiaia e Rossi superstar) nel turno interno di mercoledì ha subito un golletto dall’Alzano Cene che è valso ai bergamaschi tre punti importanti per la propria classifica. Dei “fenomeni” che hanno maramaldeggiato a Carate…nessuna traccia.

Fra la gara con i lecchesi e la trasferta di Cantù la società ha pensato bene di individuare ed epurare dal gruppo il portiere Giordani (appena arrivato sulle rive del Lambro prima della gara interna persa contro la Solbiatese) ed il difensore Ceriani (altro acquisto effettuato “in corsa”), come dire, scusate, abbiamo scherzato, ci abbiamo provato ed abbiamo sbagliato. Insomma, qualcuno doveva pagare. Alla voce “arrivi”, Placida, Storno, Rescia e Rollo. Il nuovo (pure lui) tecnico Cortelazzi appeso agli specchi l’altra domenica, quella delle cinque pere incassate in casa, si dice fiducioso in virtù di due buone prestazioni (è vero): quelle di Ponte San Pietro (3 a 2 per Capelli e soci) e quella di Cantù (2 a 1 per i comaschi).

Occorrerebbe però dare anche un’occhiatina alla graduatoria, tipo che la Caratese è ultima con undici punti (tre in meno dell’anno scorso, ma naturalmente non è tutta colpa sua), alla voce “gol subiti” (30 su 15 gare, il calcolo dunque è semplice), al fatto che nelle ultime otto gare gli azzurri hanno rimediato la miseria di un punto (a Verona contro la Virtus Vecomp).

“Tragedy” cantavano i Bee Gees diversi anni fa. Va detto in tutta onestà che gira anche male, perché mercoledì scorso gli azzurri forse meritavano addirittura di vincere (in vantaggio con Buonanno hanno sfiorato il gol del raddoppio), ed invece hanno perso per colpa di un gol preso da Bestetti da distanza siderale, poi un palo azzurro a portiere battuto, tanta roba ancora e poi però il Pappalardo di turno che li punisce. Giornate no, annata no, probabilmente. Come l’Inter, della quale la Caratese è sostanzialmente gemella. Con una differenza: la Beneamata probabilmente si salverà….., e manterrà intatto il suo blasone. Meditate gente, meditate.
Sandro Manzoni