A Seregno sabato 21 maggio, in piazza Risorgimento, la Rete delle associazioni locali legalità e giustizia sociale in collaborazione con Libera, col patrocinio del comune di Seregno, ha promosso una serie di iniziative di arte, musica e parole “per la legalità”.
L’evento è stato organizzato in ricordo delle vittime di mafia nel trentennale della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Per l’arte il tema era “lascia un segno contro la mafia”. È stata svolta performance artistica sui beni confiscati, a cura di Jam Factory, in collaborazione con la commissione cultura alternativa di Carate. Sono state create con dei cartoni 43 piccole e grandi case tante quante ne sono state confiscate alla mafia a Seregno.
Seregno per la legalità e le chitarre
Il tema della musica è stato sviluppato attraverso “chitarre per la legalità” con il musicista Piervittorio Mariani e un gruppo di amici. Per le “parole” Emilia Leonelli ha letto dei brani relativi ai “semi di legalità”. Nel corso della performance è intervenuto anche il sindaco Alberto Rossi che si è compiaciuto dell’iniziativa e ha ricordato che questo tipo di manifestazione contribuisce a tenere viva la memoria nei cittadini e a tenere desta l’attenzione verso movimenti o proposte strane dietro le quali si nascondono personaggi mafiosi.
“In città negli ultimi tempi- ha proseguito Rossi- alla mafia sono stati sequestrati 43 tra case ed immobili. Un segno evidente che la mafia sia era già ben infiltrata nel tessuto locale, ma non è ancora stata vinta del tutto perché ancora molto resta da fare. Iniziative per la legalità come quella di oggi servono per ricordare a tutti di non cedere alle facili illusioni di cui la mafia è maestra in questo settore riuscendo in conquiste che all’apparenza sembrano impossibili”.