Ogni concerto una festa, ogni canzone una poesia. Una, BeppeAnna (quella di “Se mi rilasso collasso” ripubblicata anche con questo titolo), diventata l’inno di una generazione. È morto Enrico Greppi, in arte Erriquez, fondatore, leader e trascinatore della Bandabardò. La notizia è arrivata domenica 14 febbraio, un giorno freddo e di sole. Aveva 61 anni, si è saputo che era malato da tempo. “Ma la sua riservatezza e la sua energia non avevano mai permesso di far trasparire nulla all’esterno”, dice il saluto pubblicato sui canali del gruppo.
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La Bandabardò è nata a Firenze agli inizi degli anni ’90 e nel 2018 aveva festeggiato i 25 anni di musica in tour. Perché con dieci album in studio all’attivo, la loro dimensione vera era dal vivo: una delle migliori folk band italiane fatta di ritmo, idee e ideali, impegno sociale, poesia, contaminazioni, manonegra. Un’esplosione di energia.
Una festa passata più volte dalla Brianza, dalla Villa Tittoni di Desio e dalle collaborazioni con il Bloom di Mezzago al Carroponte. La Brianza, quella velenosa, omaggiata indirettamente anche con la cover di “Una giornata uggiosa” di Lucio Battisti. Una festa, quando non pioveva: perché ironia della sorte si era innescato uno strano meccanismo per cui a un concerto in calendario negli ultimi anni di estati monsoniche corrispondeva un temporale.
“È una preghiera, io non voglio denari: solo vino, allegria, il calore delle mani”, dice Erriquez nel testo di W Fernandez. “Salutiamo con gratitudine un guerriero generoso e un grande Poeta”, chiude il saluto del suo gruppo.
“Ogni storia ha una sua vita e ogni vita ha mille storie. La mia vita è stata musica che accade, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia. Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un’avventura (…) Un abbraccio che circonda! Aloha!!!”. Firmato Erriquez.