Seregno, le tariffe aumentanoPetizione famiglie in Comune

Sarà protocollata domani mattina in municipio la petizione promossa da un gruppo di famiglie per contestare gli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale, decisi dalla giunta comunale di Seregno.
Seregno, le tariffe aumentanoPetizione famiglie in Comune

Seregno – Sarà protocollata domani mattina in municipio la petizione promossa da un gruppo di famiglie per contestare gli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale, decisi dalla giunta comunale di Seregno nello scorso mese di novembre e destinati a entrare in vigore a partire dal prossimo anno scolastico. In modo particolare, nell’occhio del ciclone sono finite le rette dell’asilo nido di via Marzabotto e quelle per il trasporto dei disabili. «Introdurre un incremento medio del 32 per cento senza gradualità – ha spiegato ieri, in una conferenza stampa improvvisata davanti all’ingresso del già citato asilo nido, David Chinello, uno dei genitori protagonisti della protesta – comporta per noi un esborso aggiuntivo mensile di oltre 100 euro, difficile da sostenere. Se invece anno per anno le tariffe fossero state adeguate sulla base dell’indice Istat, credo che nessuno avrebbe avuto nulla da ridire». Il ragionamento quindi è proseguito: «Stupisce che la novità per mesi sia sfuggita a tutti, comprese le opposizioni consiliari. I primi ad accorgercene siamo stati noi, quando ci è stata comunicata in vista del nuovo anno scolastico. La qualità del servizio di cui usufruiscono i nostri bambini, così come quella dei servizi che interessano gli anziani, a loro volta oggetto di aumenti consistenti, è fuori discussione. Dalle modalità dell’incremento, però, non possiamo non prendere le distanze: è così che si tutelano le famiglie?». Critica anche Luisa Cisternino: «Il regolamento dell’asilo nido garantisce a ciascuno il diritto all’educazione. Con questo balzello, tuttavia, non tutti gli utenti potenziali potranno continuare ad accedervi. Le mamme che dovranno rinunciare a iscrivere i loro figli avranno inoltre più difficoltà a coniugare le esigenze della casa con quelle professionali: cosa ne pensa il neo assessore Ilaria Cerqua, che ha la delega alle Pari opportunità?». Amareggiata pure Elena Tagliabue, obbligata dopo una recente maternità a rivedere i propri piani proprio dall’aumento contestato: «Ho una figlia di due anni e un bimbo di quattro mesi, che vorrei frequentassero entrambi il nido. Per fare fronte a queste tariffe, tuttavia, sarò costretta a rientrare al lavoro prima del previsto». Martedì scorso, le minoranze di centrosinistra hanno presentato una richiesta affinché venga convocata entro venti giorni una seduta ad hoc del consiglio comunale.
P.Col.