Seregno, finì in carcere per erroreOra arrestato per un’altra rapina

Aveva trascorso un anno e mezzo in carcere, accusato di aver commesso una rapina a un supermercato, ma era innocente. La sua storia finì anche in tv. Nei giorni scorsi Filippo Di Benedetto è stato di nuovo arrestato per un'altra rapina.
Seregno, finì in carcere per erroreOra arrestato per un’altra rapina

Seregno – Aveva trascorso un anno e mezzo in carcere, accusato di aver commesso una rapina a un supermercato. La sua storia di presunto innocente, diventato poi certo con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, era finita anche in tv, su Rai 2. Ma ora Filippo Pino Di Benedetto, 28 anni, seregnese, in carcere ci è finito di nuovo, accusato come allora di rapina, questa volta ai danni di tre ragazzi di Desio, in complicità con altre due persone, Simone Fois e Fortunato Travagliante, a loro volta arrestati.

Allora, nel 2010, era stato condannato a 7 anni e 9 mesi. A «Presunto colpevole», il programma tv incentrato proprio sugli errori giudiziari aveva raccontato la sua disavventura. «Ero poco credibile a causa dei miei precedenti – aveva spiegato davanti alle telecamere – Ero finito in carcere per furto di auto, ma avevo già pagato tutto. Ora ho voglia di trovare un lavoro, di sistemarmi, fare la patente, farmi una famiglia. La gioia più grande è stata riabbracciare i parenti e gli amici. Ho trovato anche una ragazza, che mi dà la forza di andare avanti».

Tutto era partito il 27 gennaio 2010 quando un bandito era entrato al supermercato Sisa-Sigma di Arosio e, dopo aver minacciato le due cassiere con un coltello, aveva portato via 700 euro. L’avevano soprannominato il bandito interista: cappellino in testa e una vistosa sciarpa nerazzurra a coprirgli il volto. I carabinieri, tramite le testimonianze delle cassiere, avevano individuato e arrestato il seregnese, che tuttavia si era sempre professato innocente.

In carcere aveva poi scoperto chi fosse il vero autore della rapina, Biagio Carlomagno, di Mariano Comense, reo confesso. Ma non era bastato, ed era stato condannato. Dopo un anno e mezzo in carcere, al Bassone di Como, il processo di appello con l’assoluzione il 21 settembre 2011. Ora la nuova accusa.
Roberto Magnani