Seregno, bambino morì in piscinaIl pm chiede due condanne

Un anno di reclusione per il direttore della piscina, dieci mesi per la bagnina. Sono le richieste avanzate dalla pubblica accusa per la morte di Massimo Castello, il bimbo di sei anni morto nel giugno 2009 alla Porada di Seregno.
Seregno, bambino morì in piscinaIl pm chiede due condanne

Seregno – Un anno di reclusione per Enrico Leveni. Dieci mesi per Serena Novati. Sono le richieste avanzate dalla pubblica accusa per gli imputati al processo per la morte di Massimo Castello, il bimbo di sei anni morto il 24 giugno 2009 mentre era in gita, alla piscina Porada, col gruppo dell’oratorio feriale di Seveso. Nei giorni scorsi il pm Emma Gambardella ha formulato le sue richieste. La sentenza è prevista per il 14 giugno.
I due imputati sono accusati di omicidio colposo, un reato per cui è prevista una pena tra i 6 mesi e i 5 anni.

All’udienza nei giorni scorsi erano presenti entrambi gli imputati, Enrico Leveni, 58 anni, direttore della piscina, e Serena Novati, 21 anni, bagnina in servizio al momento della tragedia. Per loro a difesa ha chiesto l’assoluzione con formula piena, per «non aver commesso il fatto». Secondo l’accusa, invece, i due imputati avrebbero delle responsabilità. A tutti e due il pm riconosce le attenuanti generiche. La bagnina è accusata di non essere intervenuta tempestivamente per salvare il piccolo che stava annegando. Il direttore del centro natatorio invece, essendo il responsabile della struttura, è accusato di non aver dato indicazioni o limitazioni precise e non aver imposto l’uso dei braccioli ai bambini, come viene imposto, invece, l’uso di cuffia e ciabatte.

Nel corso del processo al Tribunale di Desio sono sfilati diversi medici e periti tenici nominati da accusa e difesa che hanno tentato di ricostruire quanto avvenuto quel tragico pomeriggio d’estate. In base agli esami e alle perizie, una delle ipotesi è che la morte del piccolo Massimo sarebbe avvenuta per un «contrasto di temperatura». Una morte considerata rara, che insorge improvvisamente durante il bagno in acqua fredda, provocando un arresto della respirazione. Il parroco dell’altopiano di Seveso, don Adriano Colombini, che quel giorno accompagnava i bambini, nel gennaio 2011 ha patteggiato sei mesi di reclusione, con sospensione della pena. Il piccolo Massimo dopo essersi tuffato improvvisamente rimase supino a galleggiare. Inutili i soccorsi.
Paola Farina