Scossone Porta nel CarroccioLa Lega minimizza, la base no

Ha lasciato il segno nella Lega Nord lo sfogo al Corriere della sera del sindaco di Macherio Giancarlo Porta. Ufficialmente, come sempre quando la situazione si fa delicata, vige l'ordine del silenzio. In giro, però, tanti parlano. E non tutti condividono.
Scossone Porta nel CarroccioLa Lega minimizza, la base no

Macherio – Ha lasciato il segno nella Lega lo sfogo di Giancarlo Porta. Ufficialmente, come sempre quando la situazione si fa delicata, vige l’ordine del silenzio. In giro, però, tanti parlano: i militanti riempiono con i loro commenti i blog e gli ex militanti condividono il malessere del sindaco di Macherio per i troppi «bocconi amari» ingoiati. I padani sopportano sempre più a fatica i molti sì pronunciati di fronte al presidente del Consiglio, a partire dai voti a favore dei parlamentari sotto inchiesta per reati pesanti fino ai tagli di una manovra che colpirà famiglie e comuni.

Di certo nel Carroccio nessuno si aspettava un attacco del genere anche se di recente Porta, che a fine agosto ha partecipato alla manifestazione dell’Anci a Milano, non ha nascosto le critiche per le difficoltà degli amministratori locali. Dai vertici locali, intanto, arriva la difesa d’ufficio di Umberto Bossi accompagnata dalla presa di distanza dal sindaco.
«Nei prossimi giorni – afferma da Londra il segretario provinciale Dionigi Canobbio – decideremo il da farsi».

Qualche provvedimento, fa capire il consigliere provinciale Diego Terruzzi, sarà adottato: «La segreteria nazionale – spiega – valuterà il danno di immagine creato al movimento ma anche l’attività svolta dal primo cittadino in questi anni».
L’espulsione potrebbe non essere automatica: da via Bellerio potrebbe anche arrivare un richiamo o una sospensione.
«Chi non condivide la linea decisa a Roma – aggiunge – può uscire. Abbiamo dovuto votare alcune cose che non ci vanno e una manovra che non piace alla gente, ma non abbiamo potuto fare diversamente». Poi difende la trasparenza di chi, a vari livelli, è nel partito: «Porta parla di doppi e tripli incarichi, ma anche lui ne ha ricoperti in passato» incalza.

La stessa accusa è ripresa dal sindaco di Lissone Ambrogio Fossati che si lancia in una strenua difesa del Carroccio: «Siamo un Paese di piagnoni, tutti abbiamo difficoltà, ma a qualcuno piace fare l’attore. Poi siamo in un momento di crisi». Poi, però, ammette che le cose che non vanno sono tante: «Mi sono iscritto alla Lega nell’88 pensando di poter cambiare il sistema – dice – con questo Stato centralista, però, non si può fare nulla. La colpa non è della politica, è dei manager pubblici: se il sindaco di Macherio vuol mollare lo faccia, io soffro da dieci anni».
Monica Bonalumi