Monza – Come si fanno le fumate nere e bianche? Cosa sta facendo Benedetto XVI? Lo ha spiegato padre Federico Lombardi in un briefing con i giornalisti di tutto il mondo convocato dopo le votazioni della mattina del secondo giorno di conclave.
Forse anche in seguito al breve momento di incertezza di mercoledì, quando la fumata nera della seconda votazione di giornata si è schiarita confondendo i fedeli in piazza, padre Lombardi ha risposto a una domanda tecnica. Ed è stato piuttosto preciso: «Le fumate avvengono grazie a un dispositivo elettronico che si trova nella stufa più moderna, delle due installate nella Cappella Sistina: una è la più antica in cui si bruciano le schede delle votazioni, l’altra è quella usata per comunicare l’esito del voto».
E poi: «La fumata avviene con una cartuccia di cinque cariche chimiche che partono una dopo l’altra azionate da un dispositivo. Il fumo nero è composto da perclorato di potassio, antracena, zolfo. Il fumo bianco è composto di clorato di potassio, lattosio e pece greca».
Poi un pensiero al dimissionario Benedetto XVI, per una rivelazione che in effetti suona stupefacente: il Papa emerito ritirato a Castel Gandolfo sta seguendo in diretta dalla televisione il conclave per l’elezione del suo successore. Certamente è la prima volta che succede nella storia.