«Rivoglio i miei 1.630 euro»Un lissonese querela Equitalia

Quasi 1.700 euro, "indebitamente" nelle mani di Equitalia. E tutto per colpa di una banconota facente parte di una cosiddetta mazzetta civetta. Indagato per ricettazione, per ora un 29enne domiciliato a Lissone è più che altro una vittima di Equitalia.
A Seregno e Desio soldi per stradaCittadini onesti li restiuiscono

Lissone – Quasi 1.700 euro, “indebitamente” nelle mani di Equitalia. E tutto per colpa di una banconota facente parte di una cosiddetta mazzetta civetta. Sarà anche indagato dalla procura di Monza per il reato di ricettazione, ma per ora un 29enne di origine albanese domiciliato a Lissone, appare più che altro come vittima di Equitalia, al quale chiede inutilmente la restituzione di 1630 euro, cifra che invece gli spetterebbe in virtù di un documento della procura di Monza.

Lo scorso 10 dicembre i carabinieri del nucleo radiomobile di Desio lo fermano a Lisssone in occasione di un posto di blocco e gli trovano addosso la somma di 1680 euro, in banconote di vario taglio. Tra queste, anche un pezzo da 50 euro macchiato di inchiostro indelebile rosso, secondo i carabinieri provenienti appunto da una mazzetta ‘civetta’, che per esempio le banche inseriscono nelle casse continue per rendere tracciabile il denaro.

Il denaro viene dunque sequestrato, ma la procura monzese, il 18 gennaio, dispone la restituzione della somma, ad eccezione della banconota sospetta. I carabinieri di Lissone lo invitano per iscritto a prendere contatti con Equitalia, avvertendolo che, scaduti 3 mesi dalla ricezione di quella comunicazione senza il ritiro del denaro, la somma sarebbe stata devoluta alla cassa delle ammende.

Dopo tante telefonate il 29 febbraio, Equitalia promette che i soldi sarebbero stati messi a disposizione presso le poste centrali di Monza. Ma ad oggi, dei quattrini nemmeno l’ombra. Attraverso un legale, l’avvocato Franco Mongiu, l’albanese ha deciso di sporgere querela nei confronti di Equitalia Spa, contestando il reato di appropriazione indebita aggravata, riservandosi di costituirsi parte civile contro la stessa.
F. Ber.