Ritorna la piazza del ComuneVillasanta, polemica sui Caduti

Ritorna la piazza del ComuneVillasanta, polemica sui Caduti

Villasanta – Una vera folla, lo scorso 2 giugno, ha partecipato alle celebrazioni della Festa della Repubblica. Forte motivazione che ha portato in piazza i cittadini è stato in parte l’interesse per il grande evento villasantese della giornata: l’inaugurazione della nuova piazza del municipio dopo tre anni di cantiere (e oltre 4 milioni di spesa) e il taglio del nastro del monumento ai Caduti per la Patria, aggiornato nei nomi. Don Ferdinando Mazzoleni ha benedetto il monumento. Sul palco, il sindaco Emilio Merlo ha diviso l’onore del taglio del nastro per la nuova piazza con l’ex primo cittadino Enrico Fontana, leader della giunta che decise e avviò l’intero progetto. Merlo, leghista, senza dimenticare un cenno al federalismo, ha salutato con soddisfazione l’opera compiuta, Fontana ha citato anche la ristrutturazione della piazza della chiesa di Sant’Anastasia e quella (in programma ma per ora ferma) del piccolo piazzale di Sant’Alessandro, disegnando idealmente un percorso di aggregazione.
Tra il pubblico, in prima fila, nomi noti della politica “superiore”, dall’onorevole del Pdl Elena Centemero a Massimo Romeo e Fabio Grimoldi della Lega Nord. Oltre ai rappresentanti dell’ex maggioranza di centro sinistra: Guido Battistini e altri consiglieri della Lista per Villasanta, Maria Grazia Montani, ex assessore ai lavori pubblici che ha seguito il progetto, l’ex assessore Claudia Sala. E poi esponenti dei partiti cittadini, dipendenti comunali e il centrodestra al completo. Dopo la breve cerimonia, l’attenzione è stata tutta per il Corpo Musicale Villasanta.

La polemica –
Una giornata di festa, dunque, ma non priva di qualche nota polemica. Lo scontento di Tosco Giannessi e del Pd, per un paio di nomi inseriti nella lapide del monumento ai caduti, si è toccato con mano, al momento dell’inaugurazione del monumento. Il gruppetto ha lasciato la piazza intonando con educazione ma anche provocazione “Bella ciao”. Le ragioni le aveva già spiegate Giannessi in una lettera alla giunta inoltrata lunedì.
«Sulla lapide che riporta i nomi dei caduti villasantesi nei due conflitti mondiali – vi si legge – sono presenti i nomi di Marzagalli Osvaldo e Erba Pietro. Essi non sono morti mentre compivano il loro dovere di soldati dell’esercito Italiano, sciolto l’8 Settembre 1943, né come civili impegnati nelle formazioni del Cln o nei campi di sterminio nazista o per le rappresaglie nazifasciste, ma alla fine della guerra; furono fucilati il 30 Aprile 1945 a Vimercate per la loro attività nel periodo fascista, continuata nella Rsi. E’ mio parere che non sia giusto che vengano nominati sul monumento a ricordo di chi è caduto in guerra servendo la patria come soldato o in conseguenza della dittatura nazifascista».

Più morbida la posizione della Lista per Villasanta. «Credo si sia trattato di leggerezza – ha commentato poi Battistini, capogruppo – e non di mala fede. Proporremo una commissione mista per rivedere i nomi del monumento». Da Merlo, l’invito a chiudere le polemiche di fronte all’uguaglianza dei morti villasantesi.
Valeria Pinoia